È ormai sotto gli occhi di tutti che lo slogan che più usa l’azienda Stellantis sia questo del titolo: QUI COMANDO IO. È chiaramente anche il frutto di anni di servilismo sindacale, finalizzato, in cambio di una manciata di miserabili privilegi, a tutelare gli interessi dell’azienda a danno degli operai che i sindacati dovrebbero invece rappresentare.
Qualche mese fa, avevo anticipato che vi era la possibilità che colleghi da Melfi arrivassero a Pomigliano in trasferta nonostante ci sia ancora un regime di cassa integrazione. Detto fatto. Che sia ben chiaro, nulla contro i colleghi. Ci mancherebbe, noi sì che stiamo sulla stessa barca! Ma il fatto che qui ci siano ancora gli ammortizzatori sociali mentre si accolgono dipendenti in trasferta, non è proprio una bella cosa. Un segnale per chi è ancora in solidarietà che l’azienda non ha nessuna intenzione di reinserirli.
Potrei definirla discriminazione, ma si sa che a Pomigliano è di casa, è all’ordine del giorno, basti pensare che chi lavora sulla Tonale ha smesso già da un anno e mezzo circa, di essere “dipendente statale” (cioè di essere pagato con la cig) a differenza degli operai che lavorano in Panda.
Alla fine della scorsa settimana sono stati comunicati gli spostamenti dalla Panda al Tonale, scattati poi da lunedì, con improvvisi cambi di turno che non tengono per nulla conto delle esigenze personali degli operai e delle loro famiglie. E non va dimenticata la frequente comunicazione dei senza lavoro che continua ad avvenire all’ultimo momento, in maniera vergognosa, malgrado tutti i documenti sottoscritti dai “bidelli” (sindacati firmatari del contratto separato) che “impegnavano” l’azienda ad informare del senza lavoro in tempi congrui.
Allo stato attuale per chi passerà in Tonale finisce l’incubo della cassa integrazione mentre per chi resta in Panda, essa continua ancora.
Il mese scorso scrissi di ritmi di lavoro aumentati da 340 auto a turno a 370 sempre con gli stessi addetti e nel silenzio assoluto. In Panda si è aumentato ancora, circa 100 auto in più su un solo turno di lavoro.
Tutto questo, e di più, avviene nella più totale indifferenza del sindacato, che pur di avere il proprio privilegio, non sente l’esigenza di stare vicino alla classe operaia. Hanno fatto e stanno facendo un ottimo lavoro; infatti posso tranquillamente affermare che più gli operai sono divisi e sottomessi, più il padrone fa il padrone.
Situazione perfetta per continuare con lo slogan: “Qui comando io”.
PILONE, Operaio Stellantis di Pomigliano d’Arco
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