Da Melfi a Pomigliano a sostituire i compagni di lavoro a casa in Contratto di solidarietà.
Il padrone mostra finalmente come intende affrontare l’esubero. Grazie alla complicità dei soliti firmatari l’azienda può obbligare gli schiavi alla trasferta. Non ci sono opzioni, o vai in trasferta o perdi il posto di lavoro. Questo è il primo risultato di quello schifo che i firmatari chiamano contratto. I primi ad essere ricattati sono i biturnisti, che sono quasi tutti operai con patologie o problemi che non gli permettono di lavorare sul turno di notte. Abbiamo già testimonianze di colleghi contattati e costretti alla trasferta, per giunta pagata molto meno dei trasfertisti volontari. Sembra ancora di sentire la voce di uno dei segretari firmatari che a gran voce assicurava che nessun lavoratore avrebbe perso il posto di lavoro. Finito con i biturnisti il padrone passerà al resto degli operai, è il contratto a permetterlo. Lunedì 3 Aprile i primi 70 saranno costretti ad andare a Pomigliano.
Capiamo il risentimento dei colleghi di Pomigliano da anni nella morsa della cds, ma questa è ancora una volta la dimostrazione di come il padrone voglia metterci uno contro l’altro in una guerra tra poveri.
Non abbassate la testa, non siate schiavi del sistema. Uniamoci e salviamo il salvabile.
Ninco Nanco, operaio Melfi
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