Volantino del Partito Operaio distribuito allo stabilimento Stellantis di Cassino al cambio turno del 8 giugno 2023
Quando l’azienda ha voluto imporre nuove e più pesanti cadenze, gli operai della Panda in massa hanno deciso di fermarsi, sciopero e corteo interno per spingere gli operai delle altre linee ad aderire alla protesta. La Fiom ha coperto gli scioperi, se ne è assunta la responsabilità come si è assunta la responsabilità di fare una tregua in questi giorni. Gli altri sindacati firmatutto hanno visto la massa in movimento e si sono impressionati: hanno chiesto in ginocchio alla direzione di non essere così cattiva. Ora c’è una pausa ma il movimento degli scioperi è iniziato, potente.
Prima questione: per fare sciopero non ci vuole il permesso di nessuno.
Basta mettersi d’accordo sulle linee e fermarsi quando la situazione diventa insopportabile, e diventa insopportabile quando i ritmi accelerano, quando con la cassa integrazione il salario scende sotto i piedi, quando si spingono gli operai a licenziarsi facendo capire che per loro non c’è più posto.
Seconda questione: uno sciopero come quello di Pomigliano è un avviso per chi dirige lo stabilimento “state attenti, gli operai come forza critica non sono scomparsi, sono stati solo ingabbiati da promesse e ricatti ma esistono e sono capaci di farsi sentire”. In realtà con gli scioperi di massa gli operai dicono ai dirigenti “E’ con noi che dovete scendere a patti e rispettarli”
Terza questione: nessuno degli stabilimenti Stellantis deve rimanere fuori da questa ondata di scioperi
Siccome lo sciopero di Pomigliano si è innescato su problemi che riguardano tutti gli operai degli stabilimenti, da Melfi a Cassino bisogna capire che l’azienda opererà in tutti i modi per farne un fatto isolato mentre a noi serve che anche negli altri stabilimenti lo sciopero si manifesti come l’unica arma per imporre alla direzione una trattativa concreta sui nostri problemi.
PARTITO OPERAIO
PER CONTATTI: [email protected] fip, 05/06/2023 Sesto San Giovanni (MI)
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