Il governo ha ridotto per decreto, di quasi la metà, gli importi spettanti alle famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e nega di averlo fatto. La vergogna è che la strage di operai non conosce limiti.
Questo governo non ha talmente nessuna remora nel dire menzogne e nemmeno si vergogna delle dichiarazioni false che esprime, che arriva addirittura a negare nel merito i provvedimenti presi.
Siamo arrivati al punto che possono tranquillamente fare un decreto con cui riducono la cifra del fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro e negare con una dichiarazione del ministro del lavoro, Marina Elvira Calderone, che questo sia avvenuto.
Anzi la ministra in una nota, a fronte di sommessi mugugni delle parti sociali (Cgil, Cisl, Uil), ha dichiarato, senza nessuna remora, il contrario di quello che il decreto ministeriale n°75 del 18/05/2023 dispone nell’erogazione del fondo.
Il decreto diminuisce enormemente la cifra già di per se irrisoria del fondo destinato alle famiglie che hanno perso un loro congiunto sul lavoro, dalla tabella (fonte ministeriale) si osserva che gli importi spettanti siano stati ridotti di quasi la metà :
Numero superstiti | Importi anno 2022 (euro) | Importi anno 2023 (euro) |
1 | 6.000 | 4.000 |
2 | 11.400 | 7.500 |
3 | 16.800 | 11.000 |
Più di 3 | 22.400 | 14.500 |
La ministra, senza nessuno minimo scrupolo afferma a fronte appunto dei sopraccitati mugugni delle parti sociali che: “Destiniamo altri 5 milioni di euro per quest’anno al fondo di sostegno per le famiglie delle vittime di gravi infortuni sul lavoro. Il governo non ha bisogno di fare cassa su questo. Sulla salute e sicurezza sul lavoro c’è massima attenzione e rispetto”. E ancora : “Poi abbiamo verificato che c’era necessità di incrementare il fondo, lo facciamo con ulteriori 5 milioni che porteranno i risarcimenti ad una somma che è in linea con il 2022, anzi superiore”. Ed infine : “Non facciamo cassa su questo, su situazioni già particolarmente dolorose per le famiglie, consapevoli che certo niente potrà restituire un giovane o un familiare che ha perso la vita in questo modo. Il tema della salute e sicurezza sul lavoro per noi è un impegno a ridurre il numero degli infortuni mortali. Ma laddove ci sono, bisogna essere solidali ed essere vicini”.
Alla decenza non c’è più limite, tolgono fondi e dicono che invece non li hanno diminuiti.
Il problema non sta nel fatto che i giornali borghesi non abbiano riportato la notizia, d’altronde i morti operai e gli infortuni sul lavoro sono solo notizie da spendere con quattro righe a margine del giornale, un macabro riempitivo rendiconto. Il problema sta nel mugugno dei sindacati o dei parlamentari di “sinistra”, Elly Schlein in testa, che se la cava con una frase ad effetto buona a nulla: “In ventiquattr’ore altre quattro persone sono uscite di casa per andare a lavorare e non ci sono più tornate non è accettabile”.
Questo decreto è datato 18 maggio 2023, protocollato dalla corte dei conti il 14/06/2023 ed intanto, a dispetto delle dichiarazioni di quelli che stanno al governo e di chi sta all’opposizione, gli operai continuano a morire nelle fabbriche e nei cantieri ed ad essere mutilati da macchinari senza nessuna sicurezza e, per sommo disprezzo, alle povere famiglie di questi morti per il profitto verranno decurtati anche gli insignificanti quattro soldi del sostegno governativo.
D.C.
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