Allo stesso modo che il governo Meloni sta imponendo alla società povertà e repressione, fino ai campi di prigionia per i migranti, così nelle fabbriche vengono calpestate le garanzie per l’attività sindacale di chi organizza con i fatti e non con le parole la lotta per il salario e condizioni di lavoro sopportabili. Non parliamo dei sindacalisti collaborazionisti che finché sono pronti ad ogni signor Si per il padrone non corrono nessun rischio, oggi. Il caso Piaggio è significativo, la Cassa Integrazione è usata quasi singolarmente per mettere fuori dallo stabilimento i delegati sindacali del SIAL COBAS ed intimidire gli operai che li seguono. Non c’è bisogno che i manager industriali indossino la camicia nera per scoprirli come fascisti, basta guardare con quanta arroganza, quale potere senza limiti decidono di far fuori apertamente gli oppositori, fabbrica per fabbrica. E senza che questi fatti suscitino una reazione dei sindacati ufficiali e dei democratici da salotto. Ce né abbastanza per capire in che situazione pericolosa sono gli operai e tutti quelli che per mangiare devono vendere le loro braccia al padrone, pericolosa perché ogni atto di ribellione, ogni sciopero duro, ogni protesta dei diseredati troverà sempre più un dirigente pronto a licenziare, un poliziotto pronto a manganellare e un giudice pronto a condannare. Solidarietà ai sindacalisti della Piaggio, non abbiamo altra scelta che mettere insieme tutti gli operai che hanno coscienza della fase che stiamo attraversando. Organizzarsi in Partito.
QUI DI SEGUITO COMUNICATO PUBBLICATO IL 05.10.23 DAI DELEGATI OPERAI PIAGGIO SIAL COBAS.
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