La strage degli operai di Brandizzo raccontata ed isolata come un tragico incidente è invece la tappa di una lunga serie di infortuni gravi e mortali avvenuti lavorando per Rete Ferroviarie Italiane con i suoi appalti e subappalti usati per tagliare i costi di manutenzione aggirando le norme di sicurezza.
Caro Operai Contro, “l’incidente” del 30 agosto 2023, con 5 operai travolti sui binari a Brandizzo, ha scoperchiato il vero volto degli “ infortuni sul lavoro” nei subappalti di Rete ferroviarie italiane (Rfi) già Ferrovie dello Stato.
Non solo per il riferimento al lontano marzo 1956, quando 2 operai fecero la stessa fine, sugli stessi binari a Brandizzo in un “incidente” uguale a quello del 30 agosto 2023.
Bensì guardando un po’ più da vicino come funziona la sicurezza sul lavoro nell’attività di Rfi e relativi subappalti, dove il “padrone” è il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, è venuta a galla una sorprendente realtà.
“Da marzo 2018 ad oggi, un infortunio grave ogni 57 giorni, (meno di 2 mesi) un morto ogni 115 giorni (meno di 4 mesi)”. Dati del sindacato degli edili Fillea–Cgil, nella denuncia delle impraticabili condizioni di lavoro nelle ferrovie e nella giungla dei subappalti.
Queste le date e i luoghi degli omicidi per il profitto, spacciati per “infortunio sul lavoro”.
-29 marzo 2018. A Bologna un operaio di 56 anni muore folgorato dai cavi dell’alta tensione.
-8 maggio 2018. A Fabro – Ficulle (2 comuni dell’Umbria in provincia di Terni) un operaio muore per investimento ferroviario.
-23 novembre 2018. Linea ferroviaria Milano – Venezia, un operaio di 35 anni muore per investimento ferroviario.
-12 dicembre 2018. Fiorenzuola D’arda (Piacenza) un operaio di 59 anni muore per investimento ferroviario.
-10 luglio 2019. Brindisi un operaio di 57 anni muore per folgorazione.
-26 novembre 2020. Condofuri (Reggio Calabria). Un operaio muore travolto da mezzo d’opera.
-7 gennaio 2021. Jesi (Ancona) Un operaio di 55 anni muore per investimento da parte di un mezzo meccanico.
-21 giugno 2022. Città della Pieve (Perugia) un operaio di 58 anni muore travolto da treno in transito.
-11 ottobre 2022. Ventimiglia (Imperia) Un operaio muore per scoppio del mezzo d’opera.
-30 agosto 2022. Brandizzo (Torino) 5 operai morti e 2 feriti travolti da treno in transito.
Come si è visto a Brandizzo, a farne le spese oltre i 5 operai uccisi e il dolore dei loro familiari, sono 79 operai in cassa integrazione e un tecnico licenziato.
Anche nelle altre vertenze sono gli operai a essere nel mirino dei colpevoli.
L’esempio nel lodigiano del Frecciarossa Milano-Salerno del 6 febbraio 2020 è lampante. Il treno deragliò e morirono i 2 macchinisti, 31 i feriti fra i passeggeri. Il tribunale in primo grado, stabilì che un pezzo dello scambio dei binari non funzionò, perché difettato con i fili invertiti. Nonostante ciò scagionasse i 2 operai della manutenzione dipendenti di Rfi, sono stati lo stesso condannati a 3 anni nel processo in forma abbreviata.
Stessa solfa per l’incidente di Pioltello del 25 gennaio 2018, 3 morti e 46 feriti fra i passeggeri. I manager di Rfi, in questo caso imputati nel processo per disastro colposo e omicidio colposo plurimo, così si giustificano: “Hanno sbagliato gli operai, avevano inviato alcune mail per segnalare il pericolo rottura dei binari, già mesi prima, ma hanno dimenticato di inserirle nel sistema . Se le sono perse”.
In tutti i modi Rfi scarica le responsabilità sugli operai e si arrampica sugli specchi per giustificarsi.
L’unica “colpa” degli operai è quella di doversi fidare di un “sistema”, che a parole garantisce sicurezza lavorando a ritmi frenetici, tra il passaggio di un treno e l’altro. Una roulette russa che li manda al macello sui binari: 1 morto ogni 4 mesi.
Come qualcuno ha ben fatto presente: “E’ incredibile che nel 2023 la magistratura vada a caccia di fonogrammi o si parli ancora di blocchi telefonici: Amazon è in grado di tracciare miliardi di pacchetti nel mondo, e noi non siamo in grado di utilizzare un sistema che blocchi i treni se ci sono operai sui binari. E’ incredibile”.
Saluti Oxervator.
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