Il partito degli astensionisti tiene bene, guadagna ancora qualche punto percentuale e supera ampiamente la metà degli aventi diritto. Questo è il vero problema politico, oltre la scheda elettorale, oltre le sceneggiate dell’elmetto, oltre l’opposizione borghese e perbenista chi rappresenterà questa voglia di un nuovo mondo?
Caro Operai Contro, “Io ho già messo l’elmetto per le elezioni europee, dove succederà di tutto”. La Meloni nel comizio preelettorale per le regionali in Abruzzo, fa propaganda anche per le elezioni del parlamento europeo del prossimo giugno, mettendo in guardia che “succederà di tutto”.
Ripete di aver messo l’elmetto e ne mima il gesto dell’indossarlo, per ribadire che quella dell’elmetto è la politica del suo governo, compreso il manganello, che ha visto a Pisa l’aggressione più brutale agli studenti, dalla quale il governo non si è dissociato, traendo anzi spunto per ringraziare le forze dell’ordine.
Con poco più di 10 euro al mese stornati dall’Irpef, il governo Meloni va dicendo di aver aumentato salari e pensioni. Si oppone al salario minimo, strizzando l’occhio a chi paga salari da terzo mondo. Ha lasciato sul lastrico centinaia di migliaia di poveri togliendogli il Rdc. Ha varato insieme a 18 condoni, una serie di misure per evasori, professionisti, padroncini e padroni di ventura che fluttuano sul filo della legalità. Tutte misure per tenerli buoni come elettori.
In campo internazionale quello della Meloni è stato il primo governo europeo ad aprire un fronte di guerra nel Mar Rosso. Una politica migratoria che rasenta i crimini contro l’umanità, al punto che la Corte Ue ha congelato l’accordo con il governo albanese e pure congelato il decreto Cutro. Ha inviato armi per 2,1 milioni di euro a Israele negli ultimi 3 mesi del 2023, mentre il ministro della Difesa Crosetto dichiarava: “Vendita armi a Israele 2023 sospese dopo il 7 ottobre”.
La Meloni che ci tiene a rimarcare questa sua politica dell’elmetto, non si è finora preoccupata di spiegare tutti i cambi di mascherina rispetto a quando era all’opposizione.
Prometteva di abolire le accise sui carburanti, per poi gettare la mascherina una volta al governo. Prometteva di battersi per l’uscita dell’Italia dall’euro, e poi via la mascherina per fare il capo di governo che vuole dettare le condizioni alla Ue.
Queste e altre giravolte anche documentate con filmati che, purtroppo per la Meloni, tutti possono vedere. Non essendoci più l’esclusiva dell’Istituto Luce, che decideva se, come e quando mandarli in onda. Non è bastato piazzare i propri uomini alla Rai, altre emittenti e canali televisivi li mandano in onda, e poi i filmati girano sui telefonini.
I dati gonfiati alle regionali d’Abruzzo
Alcuni esempi. Se alle regionali in Abruzzo gli elettori votanti sono stati 612.408, come scrive in prima pagina il Corriere della sera del 12 marzo, vuol dire che ha votato il 50,62% del totale degli aventi diritto (1.208.276 Adnkronos) e non il 52,19% diffuso come dato ufficiale. Riportiamo alcuni esempi dei dati gonfiati.
Rispetto le regionali del 2019 quindi, il calo dei votanti non è dello 0,92% ma del 2,94%.
Alla somma dei voti andati alle due Coalizioni, 579.202 (316.637 Centrodestra più 262.565 Centrosinistra e M5S) bisogna aggiungere 33.206 schede bianche e nulle per arrivare al totale degli elettori che sono andati a votare.
Si ottengono così i “voti validi” complessivi che si fermano al 45% degli aventi diritto, mentre la maggioranza il 55%, non ha scelto nessun Partito, nessuna Coalizione, nessun Presidente di regione.
Come se niente fosse il carrozzone della propaganda del “consenso garantito” – dal ministro dell’Interno ai mezzi d’informazione – ha continuato imperterrito a emanare percentuali riferite solo al numero di quanti hanno votato, non tenendo conto del totale aventi diritto, sfornando in tal modo percentuali gonfiate oltre il doppio.
Così la Meloni con l’elmetto e 139.578 voti presi da Fd’I salta sul carro del vincitore con l’11,55% di voti, ma sbandierandone un fasullo 24,1%.
Il Pd pur aumentando del 76% i voti rispetto alle regionali del 2019, si attesta al 9,72%, sventolando un fasullo 20,3%.
Il M5S prende il 3,36% dei voti, con un fasullo 7%. Rispetto alle regionali del 2019 perde 77.658 voti. Pari al 65,65%.
La Coalizione del Centrodestra, con 316.637 voti, arriva al 26,2% proclamando un fasullo 54,7%.
La Coalizione di Centrosinistra più M5S, con 262.565 voti, arriva al 21,73% ma dichiara un fasullo 45,3%.
Stessa musica per Marsilio del Centrodestra, eletto presidente della regione Abruzzo con il 27,1% di voti, ma ne sventola un fasullo 53,5%. Il suo sfidante di Centrosinistra più M5S, D’Amico, arriva al 23,5% ma sventola un fasullo 46,5%.
Chissà se anche gli elettori che hanno votato e quelli che non hanno votato, hanno indossato l’elmetto.
Saluti Oxervator.
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