Amianto: La Corte di Cassazione colpisce ancora

A maggio la Cassazione ha annullato per l'ennesima volta una sentenza nei confronti di Stephan Schmidheiny il padrone di Eternit che può così continuare a godersi i miliardi guadagnati sterminando operai in giro per il mondo con l'amianto.
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A maggio la Cassazione ha annullato per l’ennesima volta una sentenza nei confronti di Stephan Schmidheiny il padrone di Eternit che può così continuare a godersi i miliardi guadagnati sterminando operai in giro per il mondo con l’amianto. La sentenza, l’ennesima, avrà ricadute negative sugli altri procedimenti in corso.
Gli ermellini hanno annullato, rinviando gli atti alla Corte d’appello, la prima delle condanne per omicidio colposo inflitte all’industriale svizzero Stephan Schmidheiny, quella a un anno e otto mesi pronunciata in secondo grado nel capoluogo piemontese. Il fascicolo riguarda, in particolare, la morte di Giulio Testore, dipendente dello stabilimento Saca Eternit di Cavagnolo (Torino), avvenuta nel 2008 per una malattia che secondo l’accusa è legata all’esposizione all’amianto.
In un articolo precedente, “La farsa dei processi per gli operai morti di amianto” del 20 luglio 2022 (https://www.operaicontro.it/2022/07/20/la-farsa-dei-processi-per-gli-operai-morti-di-amianto/), già affrontammo la questione approfonditamente. Questa rappresenta la puntata successiva di quella farsa.
Cosa dire? La Cassazione non si smentisce mai quando sono in ballo gli interessi dei padroni dell’amianto. Con le sole cause legali non si va da nessuna parte.

F.R.

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