MENZOGNE ESTIVE

Ogni estate la solita propaganda sugli italiani in vacanza e poter gridare “i soldi ci sono”. Alla alta e media borghesia i soldi per le vacanze non mancano, già la piccola borghesia deve accontentarsi di ferie in formato ridotto. Per gli operai e i poveri basta un giorno sotto casa. I soldi ci sono ma solo nelle tasche dei ricchi.
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Ogni estate la solita propaganda sugli italiani in vacanza e poter gridare “i soldi ci sono”. Alla alta e media borghesia i soldi per le vacanze non mancano, già la piccola borghesia deve accontentarsi di ferie in formato ridotto. Per gli operai e i poveri basta un giorno sotto casa. I soldi ci sono ma solo nelle tasche dei ricchi.

Caro Operai Contro, salari già bassi in più falcidiati da carovita e cassa integrazione, soprattutto nell’industria. Per operai, precari, lavoratori con buste paga super leggere, le vacanze rimangono un miraggio.
Quando Meloni e soci in tivù raccontano che, grazie al loro governo, l’occupazione è cresciuta battendo tutti i record, non fanno altro che confermare l’aumento dello sfruttamento operaio, riscontrabile anche nei miserabili salari in Italia, oltre che per il suo estendersi a più persone.
Impossibile l’approccio con una vera vacanza, molti operai e assimilati per condizione economica, ripiegano su “formati ridotti” o in “miniatura”.
In un anno (1° trimestre 2023/2024), i lavoratori dipendenti – dice l’Istat – sono complessivamente aumentati di 346mila persone, (arrivando a 18.587.000). Un aumento così ripartito: meno 61mila a termine a tempo parziale; meno 71mila a termine a tempo pieno; più 19mila permanenti a tempo parziale; più 459mila permanenti a tempo pieno.
Ma sul record dei dipendenti, vanto della Meloni, nel 2023 le ore lavorate restano inferiori a quelle del 2006, del 2007 e del 2008, quando i lavoratori dipendenti erano di gran lunga di meno, ad esempio nel 1° trimestre del 2008 erano 17.103.000.
Quello che la Meloni non cita e tanto meno vanta, è il record delle ore autorizzate di cassa integrazione e contratti di solidarietà che taglieggiano i salari: 409 milioni di ore nel 2023, contro 260 milioni di ore nel 2019 (dati Inps). L’aumento delle ore degli ammortizzatori sociali, riguarda da oltre un anno, sopratutto il calo della produzione industriale e attività connesse.
Senza soldi, il 44,8% della popolazione non è andata in ferie, dice in sostanza Federalberghi, e il suo presidente Bernabò Bocca. Riferendosi al flusso delle vacanze estive dell’anno scorso, così inquadra l’andamento di quest’anno: “Insomma possiamo dire un calo generalizzato del 15% ma in certi luoghi purtroppo molto di più, si arriva anche a meno 30%”. Dalle parole di Bocca se ne deduce che il restante 55,2% della popolazione – tolti ricchi e benestanti – ha dovuto comunque ridimensionare la vacanza, anche perché al carovita quotidiano, si è aggiunto il “rincaro vacanze”.
Alcuni esempi. Rispetto all’anno scorso i servizi delle agenzie turistiche sono aumentate del 29,9%, villaggi e campeggi più 24%. Treno più 10%, ristoranti più 7%, voli nazionali più12%, hotel più 17%. Continua anche la rapina da parte dei gestori che detenevano le licenze delle concessioni balneari: stabilimenti, lidi, bagni, nella quasi totalità sono scadute definitivamente il 31/12/2023. Molti Comuni – in aperta contrapposizione alle disposizioni Ue – con l’approvazione del governo Meloni, hanno concesso proroghe, non permettendo così che le spiagge fossero libere e gratuite.
Delle 13 milioni di persone che si sono mosse la settimana di ferragosto – fa sapere Confcommercio – quasi 3 milioni di loro, hanno ruotato praticamente intorno al giorno di ferragosto, approfittando dell’ospitalità di parenti o amici, o facendo una gita “fuori porta”.
In proposito ecco un commento della Santanchè, ministra del Turismo, che include anche l’ambito vacanze: “E’ il primo anno senza restrizioni da pandemia, non abbiamo dati drogati dall’emergenza, e quindi in un certo senso possiamo parlare di anno zero”.
Da questa dichiarazione si capisce come per la ministra del Turismo, non sia un’ “emergenza”, ma una normalità, che il 44,8% della popolazione non possa permettersi neanche un giorno di vacanza; non sia un emergenza, ma una normalità, che per una grossa parte del restante 55,2%, (tolti ricchi e benestanti) le vacanze si siano concretizzate in una scampagnata di una giornata.
L’emergenza per la Santanchè era il Covid, perché rallentava l’accumularsi dei profitti. Ora siamo “all’anno zero” dice la ministra del Turismo, che gli operai non osino pretendere vacanze!
Saluti Oxervator.

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