IL COMPLICE SILENZIO

Stellantis Pomigliano. Chi pensava che lo sciopero dell’Automotive del 18 ottobre servisse ad aprire una nuova fase di lotta per difendere gli operai in tutti gli stabilimenti si è sbagliato. I culi di pietra del sindacato sono spariti nel nulla.
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Stellantis Pomigliano. Chi pensava che lo sciopero dell’Automotive del 18 ottobre servisse ad aprire una nuova fase di lotta per difendere gli operai in tutti gli stabilimenti si è sbagliato. I culi di pietra del sindacato sono spariti nel nulla.

Il 18 ottobre scorso ha visto protagonisti i metalmeccanici dell’Automotive, infatti FIM FIOM UILM hanno proclamato uno sciopero generale del settore, il primo unitario dopo 30 anni, per difendere l’occupazione e costruire il futuro dell’industria dell’auto. Uno sciopero storico anche per le relazioni di “conflitto” o presunto tale, che vivono i sindacati firmatari del contratto specifico di lavoro (CCSL) che vige in Stellantis, e la Fiom non firmataria.
Che la situazione sia molto grave lo diciamo da tempo noi, ma non serve certo chiedere risposte ad UE, Governo e soprattutto Stellantis senza mettere in piedi una vera e propria strategia di lotta. E’ evidente, invece, che i rappresentanti dei lavoratori sono stati troppo impegnati a pensare a difendere i loro interessi piuttosto che quelli degli operai. “Meglio tardi che mai” è venuto da dire a tanti con la proclamazione dello sciopero, ed invece a distanza ormai di un mese, il nulla assoluto; un silenzio che per l’appunto come da titolo, fa pensare alla loro complicità in questo triste scenario. Dopo il 18 chi si aspettava di vederli uniti e combattivi, è rimasto fortemente deluso infatti è successo l’esatto opposto ovvero per nulla uniti e di combattere nemmeno a parlarne. In questo mese anche le loro solite “passeggiate” nei reparti sembrano essere finite, infatti si sono visti pochissime volte. In questo mese non si è fatto una sola assemblea per pianificare un “piano di lotta” forse perché non ne hanno nemmeno l’intenzione di farne uno; in questo mese dove a Pomigliano ci sono stati pochi giorni di cassa, nemmeno 1 solo minuto di sciopero è stato proposto. Il 18 ottobre scorso si scende in piazza e nelle fabbriche e poi il silenzio; il nulla. Le condizioni di lavoro manco a dirlo, sono letteralmente peggiorate con la solita efficienza aziendale a farla da padrona. Efficienza = meno persone + lavoro (aumento di produzione). Proporzione perfetta per il padrone ed i suoi servi sindacali; tanto il sedere è sempre quello di noi operai. Un aspetto positivo c’è, anche i più fedeli uomini sindacali, perfino loro, hanno perso la fiducia nella loro stessa organizzazione come se, finalmente, si fossero accorti che a tutto pensano i sindacalisti tranne che a fare quello che sono stati chiamati a fare, ovvero cercare di tutelare i lavoratori. All’inizio dell’articolo ho scritto che la situazione è grave e se a questa ci metti che il sindacato, dal basso verso l’alto e senza esclusione di nessuno, è così servile, allora capisci che veramente c’è tanto di cui temere.
Beh, se i firmatari leggessero questo articolo, potrebbero smentirmi rinfacciandomi il comunicato che hanno fatto venerdì sera:

STELLANTIS GB. VICO
Lavoratrici e lavoratori,
domani sabato 16 novembre, nel cestino sarà distribuito in sostituzione della coppa (affettato) la scatola di fagioli Bonduelle.
Lunedi 18 novembre ci sarà una variazione di formaggi. Anziché, il Quick da 50gr, verrà sostituito con il Salisburghino da 100 gr.
Commissione servizi aziendali
Fim, Uilm e Fismic

Il livello di sindacato è questo, ormai per loro, le “vittorie” sono queste (che poi, tra l’altro, abbiamo un cestino tra i più poveri in circolazione) quindi oggi più che mai spetta a noi rompere questo loro silenzio complice e lottare per il nostro futuro.

PILONE, OPERAIO STELLANTIS DI POMIGLIANO D’ARCO

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