RIBELLARSI È NECESSARIO!

Si scatenino pure i difensori dello stato di polizia, si mettano in concorrenza fra loro a chi condanna con la faccia più truce le manifestazioni di questi giorni. Non fanno altro che incendiare gli animi di una gioventù che non vuol subire più la prepotenza del potere, la miseria di un lavoro da schiavi. La realtà è che le proteste diventeranno sempre più potenti.
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Si scatenino pure i difensori dello stato di polizia, si mettano in concorrenza fra loro a chi condanna con la faccia più truce le manifestazioni di questi giorni. Non fanno altro che incendiare gli animi di una gioventù che non vuol subire più la prepotenza del potere, la miseria di un lavoro da schiavi. La realtà è che le proteste diventeranno sempre più potenti.

Caro Operai Contro, dopo i cortei molto partecipati di sabato in diverse città, la Meloni dichiara: “non si utilizzi una tragedia per legittimare la violenza”, riferendosi alla morte di Ramy Elegaml. Si può rispondere: la Meloni non utilizzi gli organi dello stato (polizia ed esercito), instaurando un modello sociale repressivo e poliziesco, per ostacolare con punizioni scriteriate, le proteste di giovani e studenti, nel tentativo di fermare, con anni di galera, i picchetti operai sui cancelli delle imprese, gli scioperi con blocchi stradali e ferroviari, ovvero di impedire ogni ribellione degli strati sociali più deboli, oscurandoli come “marginali”.
L’omicidio di Ramy e le circostanze in cui è avvenuto, sono un risultato della politica, della propaganda del governo Meloni e del suo indirizzo alle Forze dell’ordine, su come dovrebbero agire.
“Per noi è omicidio volontario” taglia corto Debora Piazza, una degli avvocati difensori dei 2 ragazzi, vedendo i filmati del TG3, usciti oltre 40 giorni dopo. Altro che incidente! Le frasi dei Carabinieri parlano da sole: “ Vaffanculo, non è caduto”. “Chiudilo chiudilo che cade, nooo merda, non è caduto”.
Si è trattato di uno spietato inseguimento di 8 Km a “paletta”, una gimcana di 20 minuti dalla città verso la periferia. Strade, incroci, semafori “bruciati”, sensi unici contromano a piena velocità. Solo questo se l’avesse fatto qualcuno senza divisa addosso, sarebbe stato come minimo fermato, e, per ciò che è successo dopo, già in galera. Speronamenti dichiaratamente cercati, come si sente dai video delle stesse telecamere dei Carabinieri (e poi nell’impatto finale si vede da quelle del Comune). La volontarietà negli speronamenti, è confermata anche dalle frasi che si scambiano con la strumentazione di bordo le 3 auto, lanciate a rincorrere lo scooter con i 2 ragazzi.
La scuola di Polizia, Meloni/Salvini/Piantedosi/Delmastro e soci, è già operativa, anche se la conversione in Legge del decreto Sicurezza non è ancora passata in Senato, e le manifestazioni di sabato che vi si oppongono, mostrano un crescendo delle proteste di strada.
Sul decreto Sicurezza il governo Meloni trova ostacoli anche in Europa, già da alcune settimane, il Consiglio d’Europa ha scritto al Senato, che il decreto Sicurezza viola i diritti umani, suscitando l’ira della seconda carica dello Stato, Ignazio La Russa, che ha replicato: “Un’inaccettabile interferenza nelle decisioni autonome e sovrane di un’assemblea parlamentare”.
Contro i 2 ragazzi, per non essersi fermati all’ “Alt” dei Carabinieri, un accanimento pur non avendo condanne o reati penali a carico e non essendo pregiudicati. Braccati come i peggior criminali, finché Ramy è rimasto ucciso a terra e Fares Bouzidi alla guida dello scooter, è uscito dal coma dopo giorni, con pesanti conseguenze.
Del fatto che il governo Meloni non abbia lo stesso accanimento nell’intervenire per la “sicurezza” sul lavoro, lo si è più volte rimarcato su queste pagine.
Un’altra colossale anomalia (rispetto l’inseguimento del Corvetto ma non solo) – per fare un esempio – nel modo di intendere la “sicurezza” del governo Meloni, si è vista 2 anni fa, quando i telegiornali hanno mandato in onda, il pacato arresto di Messina Denaro, decantato boss mafioso di primo piano. Fermato mentre placidamente andava a curarsi in una struttura sanitaria pubblica. Mancava solo la fanfara e il picchetto d’onore, con tanto di scuse per l’onorata società. Lui in 30 anni di latitanza, non aveva mai usato lo scooter come Ramy e Bouzidi, perciò non l’avevano preso prima!
Salvini e altri ministri, plaudono alla condotta dei Carabinieri, dicendo che era loro dovere fare ciò che hanno fatto, nell’inseguimento dello scooter di Ramy e Bouzidi.
Del decreto Piantedosi e più in generale dell’ostracismo contro i migranti, stendiamo un velo pietoso, avendone già parlato.
Il sottosegretario Delmastro recidivo, nel non voler “lasciare respirare” i carcerati, alla faccia della loro riabilitazione, ha poi ripetuto le stesse cose nei confronti di chi occupa le case.
Il governo Meloni dopo aver autorizzato una seconda pistola alle forze dell’ordine, diversa da quella d’ordinanza e senza licenza da usare fuori servizio, con la conversione in Legge del decreto Sicurezza, introduce 13 (tredici) nuovi reati, più innumerevoli “aggravanti” di quelli già esistenti.
Mobilitazioni, scioperi e forme di lotta appropriate, sono le barriere che si possono opporre al governo delle misure poliziesche, della repressione contro le lotte operaie, le proteste e le ribellioni degli strati più deboli.
Saluti Oxervator.

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