UN ALTRO COLPO AI SALARI: IL CAROBOLLETTE

Mentre Federmeccanica si rifiuta di accettare le richieste dei metalmeccanici, il costo delle bollette riduce di fatto il valore del salario. L’unica risposta seria sarebbe una rivalutazione di queste richieste, così i padroni imparerebbero a tirare per le lunghe, ma ci vorrebbe un altro sindacato.
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Mentre Federmeccanica si rifiuta di accettare le richieste dei metalmeccanici, il costo delle bollette riduce di fatto il valore del salario. L’unica risposta seria sarebbe una rivalutazione di queste richieste, così i padroni imparerebbero a tirare per le lunghe, ma ci vorrebbe un altro sindacato.

Caro Operai Contro, nell’indifferenza generale i salari in Italia continuano a restare i più bassi, motivo di vanto per il governo che va raccontando di averli aumentati con il “taglio del cuneo fiscale”, sottraendo fondi alla fiscalità generale per non disturbare i portafogli dei padroni. I quattro soldi andati in busta paga con il taglio del cuneo fiscale, sono già stati divorati dall’aumento delle bollette energetiche, come ha dovuto ammettere anche lo stesso ministro dell’economia, Giorgetti.
Il carrello della spesa patisce un carovita che continua a essere devastante con prezzi esorbitanti, per un potere d’acquisto limitato dai suddetti bassi salari operai e dalle pensioni da fame o inadeguate della stragrande maggioranza dei pensionati.
Oltre un oltraggioso carrello della spesa, c’è lo scandaloso rialzo dei prezzi energetici, a cominciare dai carburanti e dalle loro accise che la Meloni, quando era all’opposizione prometteva di abolire.
Alla domanda diretta – come mai il costo dell’energia in Italia è molto più alto degli altri paesi europei? – la Meloni disse di non poter rispondere, perché la risposta richiedeva troppo tempo e avrebbe tolto spazio alle domande degli altri giornalisti.
Dopo oltre un mese, la Meloni non ha ancora trovato il tempo di rispondere a quella domanda, in compenso con il suo governo, mantiene le tariffe energetiche alle stelle.
Le bollette della luce sul “mercato libero”, sono aumentate dell’80% in più di quelle denominate a “tutele graduali”, e il 44% in più di quelle cosiddette a “mercato tutelato”.
Tradotto in soldoni, a parità di consumi la bolletta della luce sul mercato libero è stata più cara di 432 euro l’anno, rispetto alle tutele graduali a prezzo variabile; è stata invece più cara di 405 euro l’anno, per quelli a prezzo fisso.
La suddivisione degli utenti in fasce diverse, dovrebbe agevolare le fasce più deboli, in realtà per come è stata attuata, è un labirinto per specialisti, la base dell’imbroglio. Non a caso così si esprime il presidente di Assium (Associazione Utility Manager Italia) F. Bevilacqua: “Quando decidono di cambiare gestione, gli utenti dell’energia continuano a compiere scelte economicamente non convenienti che pesano come un macigno sulle bollette annue dell’elettricità. Questo avviene per due ragioni: prima di tutto il telemarketing selvaggio che, spesso ricorrendo a pratiche scorrette, spinge una consistente fetta dei consumatori a optare per offerte non vantaggiose. In secondo luogo la scarsa conoscenza degli utenti delle offerte degli operatori energetici, le condizioni pratiche e la composizione dei costi in bolletta, tutti elementi che generano confusione e portano a scelte errate”. Bevilacqua poi conclude, invitando gli utenti a rivolgersi e farsi guidare dal personale qualificato come gli “utility manager”, per qualsiasi decisione in merito.
Ciò è possibile per padroni e strati agiati, perché gli “utility manager” non lavorano gratis. Dal 12 febbraio 2025 lo stipendio di un “utility manager” è di 3.520 euro al mese, 812 alla settimana, o 20,79 all’ora, almeno questi sono i dati ufficiali.
Padroni e strati agiati se lo possono permettere. Per gli altri non è proprio così scontato districarsi fra centinaia di gestori piccoli e grandi (in Italia sono 700 i gestori della luce, e 709 i gestori del gas) per scegliere il contratto più conveniente.
Giorgetti il ministro dell’Economia, sembra svegliarsi dal letargo e promette “un’onesta riflessione” sulle speculazioni dei prezzi energetici. Al posto di dire “finalmente”, è meglio fare gli scongiuri.
La lotta contro il caro energia può ripartire solo dai falò delle bollette.
Saluti Oxervator.

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