CHI PAGHERÀ PER LA GUERRA DEI DAZI?

Gli operai di ogni paese.
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Gli operai di ogni paese.

Per primi quelli americani, aumenteranno i prezzi delle merci importate e diminuiranno i loro salari reali.
Se ci sarà una ripresa della produzione industriale come risultato dei dazi sui prodotti stranieri sarà a loro spese: il confronto sui costi delle merci da loro prodotte con i bassi costi dei prodotti stranieri, per quanto maggiorati dai dazi, li costringerà ad accettare nelle fabbriche di casa salari più bassi e maggiore intensità di utilizzo delle loro braccia. Che l’aristocrazia operaia negli USA in crisi stia con Trump non è una novità, ha promesso una nuova rinascita dei loro privilegi ed è la logica conseguenza di tutta la campagna che i sindacati compromessi fanno in ogni paese per difendere la produzione nazionale, il lavoro patriottico. In fondo sono tutti seguaci di Trump, anche i nostri Landini e soci, solo che il presidente americano ha portato alle estreme conseguenze il nazionalismo economico. Il lamento sulla difesa del lavoro e delle imprese nazionali è ormai la premessa ad ogni rivendicazione politica e sindacale.
Gli operai degli altri paesi o subiranno con la contrazione delle esportazioni nuove ondate di licenziamenti o saranno costretti a compensare l’aumento dei dazi con una riduzione del salario per rendere le loro produzioni ancora competitive, oppure saranno spinti, con la frusta del ricatto del posto di lavoro, ad un aumento della produttività, ad un aumento del loro sfruttamento.
La guerra dei dazi se la fanno i padroni per rispondere alla crisi di sovrapproduzione, la inizia chi ha più problemi di gestione degli affari in casa propria come i borghesi americani, gli rispondono i fratelli nemici per garantirsi i loro profitti. La pagano gli operai, ma bisogna ben sapere che dalla guerra commerciale il passo verso la guerra mondiale per ridividersi il bottino è breve. Mentre il pacifismo si concentra sul livello di spesa sulle armi, perché è convinto che con questa campagna si fermi il pericolo di una nuova guerra sotto i loro occhi, si sta svolgendo, ed è solo agli inizi, la guerra dei dazi che non avrà altro sbocco che lo scontro militare. Nella guerra dei dazi si annida un nuovo nazionalismo, che gli operai possono combattere unendosi sul fatto che saranno loro a pagarne le conseguenze in tutti i paesi del mercato mondiale.
E.A.

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