Anche se localizzati, giudicati marginali, gli scontri fra padroni ed operai dove gli operai resistono, scioperano compatti, non cedono, sono un importantissimo esempio di come la lotta contro lo sfruttamento può e deve essere combattuta oggi. Un esempio: il magazzino Pregis della Logistic
Caro Operai Contro, alla trattativa del 3 aprile totale chiusura della cooperativa Logistic. Gli operai decidono altro sciopero con presidio dei cancelli.
“È inaccettabile che dopo un mese di lavoro usurante, spesso in celle refrigerate a -20°, i lavoratori si ritrovino con poco più di mille euro in busta paga”.
Questo è uno dei motivi per i quali dal 27 marzo gli operai in appalto della cooperativa Logistic, hanno iniziato la lotta con scioperi pienamente riusciti, al magazzino Pregis di Sant’Omero, in provincia di Teramo. Un polo logistico per la distribuzione di prodotti alimentari per la ristorazione.
Questi operai sono impropriamente inquadrati nel Ccnl Multiservizi Pulizie, in quanto svolgono mansioni di logistica e smistamento merci. Una condizione non nuova nella logistica, di provocatoria trasgressione dei contratti di lavoro.
Gli operai della Logistic hanno bloccato i cancelli dello stabilimento dalle prime ore del mattino. Il comunicato del Sudd Cobas denunciava il “contratto-truffa” Multiservizi che, pensato per pulizie e manutenzione, viene imposto per abbattere i costi, a scapito di salari e tutele. Affiancato da contratti a termine rinnovati a raffica, aggirando la legge.
Le loro rivendicazioni sono ben chiare: passaggio al Contratto collettivo nazionale sul trasporto merci e logistica – che garantirebbe circa 400 euro lordi in più al mese per ogni operaio, stabilizzazione dei precari, riconoscimento di straordinari e maggiorazioni per turni notturni e festivi, spesso pagati con buoni pasto o in contanti “fuori busta”, come ricorda L. Toscano delegato di Sudd Cobas.
L’azienda ha fatto saltare l’incontro inizialmente previsto per il 2 aprile, rimandandolo al giorno dopo. Cerca di prendere tempo. Non vuole mollare un contratto che gli permette di “risparmiare” 400 euro al mese per operaio, pagandoli 1000 euro scarsi netti al mese. Ma gli operai sono ben determinati a non mollare sulle loro rivendicazioni e continuare la lotta.
Non è certo il primo caso nella logistica in Italia, dove i padroni non applicano il contratto della categoria, ma quello per loro più “conveniente”.
Nel 2023, i lavoratori di Mondo Convenienza a Campi Bisenzio (FI) hanno scioperato per 160 giorni contro l’uso del Ccnl multiservizi, ottenendo un aumento di 100 euro mensili ma non il contratto Logistica.
Riuscirono ad ottenerlo i lavoratori del Policlinico Sant’Orsola a Bologna, dopo mesi di mobilitazioni con il sindacato ADL Cobas.
Il rinnovo del Ccnl Logistica del 2024, con aumenti salariali del 14,3 per cento, recupera solo parzialmente il divario con il carovita e non mette serie limitazioni ai turni ed al sistema di sfruttamento. Un rinnovo che comunque insieme alle lotte recenti, dimostra che osando lottare si possono strappare risultati, in controtendenza ai piani del padrone, e addestrarsi per la prossima lotta.
Saluti Oxervator.