Se osserviamo i dati forniti da FIOM-FIM-UILM e’ immediatamente in evidenza che non e’ fatta alcuna differenza tra i voti degli operai e quelli degli impiegati. Eppure in fabbrica la differenza tra i voti degli operai e degli impiegati e’ stata fatta ed e’ pervenuta a Roma. Se i voti degli impiegati venivano scorporati da quelli degli operai il risultato era diverso. Il NO ha vinto nettamente tra gli operai. Probabilmente il SI ha avuto la maggioranza tra gli impiegati. La FIOM-FIM-UILM comunica i dati per provincia, ma noi i dati li abbiamo comunicati fabbrica per fabbrica. Se erano suddivisi per fabbrica potevamo controllare cosi no. Chi ci assicura che le fabbriche di 10 o 15 operai abbiano tutti effettivamente votato? Se osserviamo poi la percentuale dei votanti e’ solo del 61,53%. Praticamente mancano i voti del restante 40%, come mai? Sulla base di queste prime osservaqzioni si comprende bene qual’e’ stato il trucco dei dirigenti di FIM-FIOM-UILM per dichiarare in pompa magna che il SI aveva vinto al 75.
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