dal blog di Beppe Grillo
[color=red]L[k]agenzia delle entrate ha messo on line tutti i redditi dichiarati dai cittadini italiani nel 2005. Chiunque puo’ accedere liberamente, senza essere identificato.Gli e’ stato suggerito dalla Ndrangheta, dalla Mafia, dalla Camorra e dalla Sacra Corona Unita. Padoa Schioppa e Visco, con la benedizione di Prodi e del centro sinistra unido che mai sera vencido, hanno eseguito. I rapimenti di persone saranno facilitati, il pizzo potra’ essere proporzionato al reddito dichiarato. La criminalita’ organizzata non dovra’ piu’ indagare, presumere. Potra’ andare a colpo sicuro collegandosi al sito dell[k]agenzia delle entrate.
I nullatenenti e gli evasori non avranno comunque nulla da temere. Chi paga le tasse sara’ punito, chi ne paga molte potra’ essere sequestrato, taglieggiato, rapinato.
Le rapine in villa si faranno finalmente in tutta Italia e non saranno concentrate nel Lombardo Veneto.
Gli odi familiari troveranno libere manifestazioni, chi non ha concesso un prestito in famiglia e ha un alto reddito sara’ finalmente smascherato.
Follia, questa e’ follia. Dopo l[k]indulto che ha liberato le carceri questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l[k]indirizzo di casa dei contribuenti. Pagare le tasse cosi e’ troppo pericoloso, meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento. Il rapporto fiscale e’ tra il privato cittadino e lo Stato e tale deve rimanere.
Inviamo una mail al prossimo ministro dell[k]Economia Giulio Tremonti perche’ ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l[k]accesso a chiunque di dati sensibili privati.
Nei prossimi giorni cerchero’ di capire chi e’ l[k]ispiratore di questa schifezza. e’ giusto che tutti lo vengano a sapere e che risponda delle eventuali conseguenze[/color]
da il Giornale
Siamo in Italia, e solo qui un viceministro dell[k]Economia da poco sfrattato dagli elettori poteva, con l[k]involontaria collaborazione d[k]un direttore di giornale corsaro che guida un[k]agguerrita ciurma di appena 29 redattori, mettere a segno lo scoop dell[k]anno: svelare i guadagni di tutti i cittadini. Il quotidiano e’ Italia Oggi, testata che nella circostanza va presa alla lettera: cosi stanno le cose nel Belpaese sferzato dai colpi di coda del prodismo. Si confida nell[k]Italia di domani.
[k]Caccia al 740 del vicino. L[k]Agenzia delle Entrate ha messo su Internet i redditi 2005 degli italiani[k], ha sparato ieri in prima pagina Franco Bechis, implacabile segugio del giornalismo investigativo. Chapeau! Il direttore del quotidiano del gruppo Class Editori ha scoperto che Vincenzo Visco, un attimo prima di chiudersi alle spalle la porta dell[k]ufficio, aveva lasciato sulla scrivania del prossimo ministro, Giulio Tremonti, questa gatta da pelare.
Una furbata. Ma con tutti i crismi di legge, a cominciare dall[k]opportuna avvertenza che trattavasi di redditi personali, e non da impresa, cio’ che ha attenuato il mio sbalordimento nel constatare che tre anni fa il presidente di una squadra di calcio di serie A della mia citta’, proprietario di un[k]industria dolciaria che fattura 40 milioni di euro, guadagnava poco piu’ del sottoscritto. [k]Il direttore dell[k]Agenzia delle Entrate, Massimo Romano, prima di inserire sul suo sito Internet tutti i dati ha scritto al Garante della privacy, Francesco Pizzetti, per chiedere ed ottenerne l[k]autorizzazione[k], ha precisato Bechis. [k]Ma proprio nel passaggio delle consegne fra un governo e l[k]altro questa clamorosa novita’ inserita un po[k] alla chetichella, pubblica ma non strombazzata, potrebbe avere l[k]effetto di avvelenare non poco i pozzi[k], ha soggiunto. Da sottoscrivere. Scontata la previsione finale del direttore di Italia Oggi: [k]Una caccia al reddito del vicino promossa ora rischia di creare un clima sociale ancora piu’ difficile di quello gia’ esistente[k].
In effetti a poche ore dall[k]uscita in edicola del quotidiano economico il clima sociale era divenuto incandescente: postazioni Internet nei luoghi di lavoro prese d[k]assalto; incremento delle ordinarie maldicenze che le macchinette del caffe’ sono costrette ad ascoltare tutti i giorni; impossibilita’ di raggiungere i cliccatissimi siti www.agenziadelleentrate.it e www.agenziaentrate.gov.it per eccesso di contatti; appassionate dispute filosofiche sul perche’ Gabriele Muccino, regista di film di grande successo come L[k]ultimo bacio e Ricordati di me, nel 2005 abbia dichiarato solo 28.389 euro, un decimo di quanto percepito da un Marco Travaglio qualsiasi (282.280 euro), e Costantino Vitagliano, riconosciuto gigante del pensiero, abbia incassato 45.200 euro in piu’ di Eugenio Scalfari, fondatore della Repubblica (463.785 contro 418.585).
Inutilmente il predetto direttore dell[k]Agenzia delle Entrate ha precisato che la divulgazione dei redditi persegue [k]la finalita’ di interesse pubblico per realizzare un quadro di trasparenza e di circolazione dei dati[k]. Siccome siamo appunto in Italia, gia’ nel primo pomeriggio l[k]interesse pubblico aveva ceduto il passo a quello privato: sul Web qualcuno s[k]era lestamente sovrapposto al sito ministeriale inaccessibile e faceva ottimi affari reclamizzando collegamenti sponsorizzati per visure catastali online a 13 euro, prestiti fino a 50.000 euro, compravendite immobiliari, vacanze per famiglie, case in affitto.
Alle ore 15.16, sull[k]Ansa, e’ cominciato il gioco delle parti: [k][k]L[k]iniziativa dell[k]Agenzia delle Entrate non era mai stata sottoposta all[k]attenzione del Garante. Il collegio e’ riunito e sta prendendo in esame la vicenda[k]. e’ quanto precisano gli uffici del Garante per la privacy, a proposito della pubblicazione degli elenchi dei redditi di tutti i contribuenti italiani sul sito dell[k]Agenzia delle Entrate che, secondo lo stesso organismo, risponderebbe alle norme che regolano la protezione dei dati personali[k].
La farsa prometteva bene. Il secondo atto e’ andato in scena alle 16.59: [k]Il Garante ha deciso di chiedere formalmente e con urgenza ulteriori delucidazioni all[k]Agenzia e l[k]ha invitata a sospendere nel frattempo la diffusione dei dati in Internet[k].
Nell[k]interludio potevano mancare i guitti? [k]Follia. Questo ex governo di imbelli, presuntuosi e deficienti fornisce ai criminali le informazioni sul reddito e l[k]indirizzo di casa dei contribuenti. Meglio una condanna per evasione fiscale che una coltellata o un rapimento[k], commentava scandalizzato Beppe Grillo sul suo blog, ma non si capiva bene se il [k]no alla colonna infame[k], seguito da un sorprendente appello al futuro ministro Tremonti perche’ [k]ristabilisca le regole della convivenza civile e blocchi l[k]accesso a chiunque di dati sensibili privati[k], fosse dettato da genuina indignazione oppure da giustificata ansieta’ per essere stato esposto a giudizi sommari: quei 4.272.591 euro dichiarati nel 2005, pari a 8 miliardi e rotti di vecchie lire, lo fanno oggettivamente apparire 18 volte piu’ ricco della neopresidente di Confindustria, Emma Marcegaglia (238.198 euro). Altro che sequestro di persona. Nelle piazze lo attende un corale [k]vaffa[k]. Sarebbe la fine della florida industria che garantisce al tribuno della plebe un appannaggio imperiale.
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