All[k]Alfa i picchetti sono proseguiti ininterrottamente per tutta la giornata di sabato. Alle 17 si e’ tenuta un[k]assemblea all[k]ingresso principale. La presenza degli operai che hanno sostenuto i picchetti dal venerdi non e’ stata elevata perche’ molti, dopo oltre venti ore di presenza fuori la fabbrica, si sono dati una pausa. All[k]assemblea erano dunque presenti circa una cinquantina di persone, in maggior parte legate alle varie organizzazioni sindacali. Di questa situazione ha immediatamente cercato di approfittarne l[k]ala piu’ moderata dei partecipanti ai blocchi per tentare di ammorbidire lo scontro. La FIOM a nome anche degli altri confederali ha ribadito ai presenti la volonta’ di bloccare ad oltranza l[k]ingresso e l[k]uscita delle merci, cosa gia’ approvata dall[k]assemblea di venerdi, ma, per arrecare il [k]massimo danno all[k]azienda con il minimo sforzo degli operai[k], ha aggiunto un cambiamento importante: per evitare di perdere troppe ore di salario con gli scioperi, i blocchi dovrebbero essere attuati dall[k]apparato sindacale di fabbrica in permesso e dai 316 dopo il loro turno di corso. In pratica, lo sciopero dovrebbe finire e la lotta dovrebbe essere delegata proprio a quella massa di sindacalisti di fabbrica compromessi con l[k]azienda e del tutto assenti in questi giorni ai picchetti. Il tutto dovrebbe avvenire con il beneplacito dell[k]azienda, che dovrebbe tollerare che costoro utilizzino il monte ore sindacale dei permessi, grazie al quale non lavorano, non per garantire la sottomissione degli operai, ma per danneggiare seriamente l[k]azienda. Un[k]assurdita’, che in quanto tale non meritava neanche di essere discussa. Invece, i sindacati alternativi hanno subito abboccato all[k]amo. La FLMU non ha criticato la posizione della FIOM, anzi, ha subito fatto proprio il discorso che non bisogna far perdere soldi ai lavoratori, come se qualche giornata di sciopero potesse valere la perdita del posto di lavoro che i 316 stanno correndo con l[k]operazione di esternalizzazione. Per sembrare piu’ a sinistra della FIOM, la FLMU ha aggiunto che bisognerebbe organizzare manifestazioni fuori la RAI perche’ il vero danno per l[k]azienda sarebbe quello all[k]immagine e non bloccando le merci. Lo SLAI ha accettato la delega della lotta ai sindacati, proponendo in aggiunta che ogni organizzazione curi il blocco di un accesso delle merci e si e’ scelto la porta tre, dove non passa quasi niente perche’ e’ un piccolo varco. Alla delega ai sindacati ha subito aggiunto cosi la lottizzazione della lotta. Solo Mimmo Mignano a nome della Confederazione COBAS ha attaccato la posizione della FIOM perche’ avrebbe portato alla sconfitta e ha sottolineato che i delegati sindacali non possono mettere in campo la forza necessaria per bloccare le merci e gli operai dei corsi non possono farsi sedici ore continuate tra corsi e blocchi in un giorno. Ha sottolineato poi che questa organizzazione dei blocchi non prendeva in considerazione la notte. Chi avrebbe coperto il turno di notte? Mimmo ha annunciato quindi che il suo sindacato avrebbe proclamato lo sciopero lunedi per dare agli operai la possibilita’ di partecipare ai picchetti, precisando di essere per l[k]unita’ di tutti i sindacati, ma di non poter accettare il sabotaggio della lotta proprio in nome di questa unita’. La posizione della Confederazione Cobas spiazzava tutti gli altri sindacati, che si vedevano costretti a soprassedere sulla decisione. L[k]assemblea allora si e’ chiusa concordando tutti di continuare nella notte e per tutta la domenica ancora con i blocchi. La discussione continuera’ domenica alle 19 con una nuova assemblea perche’, dopo la stasi di sabato e domenica, sara’ da domenica sera che si comincera’ a fare sul serio .
Per buona parte della notte e per tutta la mattinata, ai picchetti si e’ comunque continuato a discutere.
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