Il marchio Lancia [k]verra’ ridotto o eliminato[k]. Parola di Sergio Marchionne, che ha annunciato la nuova strategia del gruppo Fiat sui marchi. Strategia che verte su due punti: rottamazione dello storico marchio del Lingotto, rilancio di Alfa Romeo e Maserati. [k]Lancia [k] ha detto [k] non tornera’ quella che era una volta, oggi ha un appeal limitato spiegando che l[k]unico modello economicamente sostenibile in Europa e’ la Ypsilon che sara’ preservata. Come gia’ accade oggi, quindi, il marchio vivra’ dei prodotti derivati dalla Chrysler concepiti a Detroit, almeno fino a quando ci sara’ un ritorno economico[k]. Dalle slide che Sergio Marchionne ha esposto durante la conference call emergono delle revisioni al ribasso del gruppo Fiat. Si prevede di raggiungere il pareggio delle attivita’ europee nel 2015-2016 ma per il 2014, il gruppo ha deciso un taglio da 104 a 94-98 miliardi. L[k]obiettivo e’ quello di fare [k]leva sui grandi marchi storici premium come Alfa Romeo e Maserati, riallineare il portafoglio prodotti e riposizionare il proprio business per il futuro[k]. Una scelta, si evidenzia, fatta rispetto all[k]alternativa di [k]rimanere focalizzati su un mercato di massa[k]. Gli interventi sugli impianti italiani saranno sviluppati entro i prossimi 24-36 mesi e, si ribadisce nelle slide, [k]non si chiudera’ nessuno stabilimento in Italia[k]. Da un mese, ha dichiarato inoltre l[k]ad di Fiat, [k]abbiamo iniziato a lavorare con il governo italiano su interventi per migliorare la competitivita’ dell[k]export[k]. Il futuro prossimo, tuttavia, non sara’ roseo. E Marchionne non lo nasconde: [k]Per il prossimo anno [k] ha detto [k] non punto su fenomenali miglioramenti dei risultati rispetto al 2012″. Poi la nota polemica. [k]Quando guardo alle presentazioni dei concorrenti mi chiedo perche’ ci sia tanto interesse solo per i nostri progetti[k] visto che gli altri gruppi [k]non danno indicazioni anno per anno[k] altrettanto dettagliate. Quasi uno sfogo, quindi, quello del manager quando gli vengono chiesti chiarimenti sui target per il periodo 2013-2015.
[k]Nei prossimi anni [k] ha continuato Marchionne [k] anche dal punto di vista sociale sara’ una grande sfida per tutti, ma la soluzione non e’ dietro l[k]angolo[k], un taglio alla gamma Fiat ma con un focus su due modelli [k]iconici[k] come 500 e Panda, e un rilancio per Alfa e Maserati nell[k]ottica di rialzare il portafoglio dei marchi su modelli con margini maggiori. E[k] un gruppo Fiat meno [k]popolare[k] ma con redditivita’ piu’ alta, deciso a sfondare in nuovi mercati come quelli nord-americani e asiatici. Dal documento emerge una riduzione della [k]esposizione[k] di Lancia, di cui si punta a salvare l[k][k]unicita’[k] del modello Ypsilon (ma solo se [k]economicamente sostenibile[k]), laddove e’ evidente invece la scommessa su Alfa Romeo e Maserati, il cui appeal va oltre i confini italiani ed europei. [k]Dobbiamo essere onesti: la Lancia ha un appeal limitato fuori dall[k]Italia[k], ha detto Marchionne, aggiungendo che invece [k]la produzione di Jeep non sara’ trasferita dagli Stati Uniti alla Cina[k]. [k]Siamo stati incredibilmente prudenti e cosi siamo riusciti a superare la tempesta[k] ha sottolineato a proposito della liquidita’ del gruppo. [k]Una scelta saggia[k] quella sugli investimenti, considerata anche da altri [k]una scelta di efficienza industriale[k]. Poi, per quanto riguarda, l[k]ultima creatura della casa Torinese [k] la Giulietta [k] Marchionne ha un[k]idea molto chiara: [k]Va bene [k] ha detto [k] ma opera in un segmento molto sensibile al prezzo e su questo punto abbiamo assistito a una attivita’ innaturale dei concorrenti[k]. Tuttavia Fiat non partecipera’ alla guerra dei prezzi perche’ [k]dobbiamo mantenere una integrita’[k] anche dei margini, ha spiegato l[k]ad.
PREVISIONI AL RIBASSO
Il gruppo Fiat prevede di raggiungere il pareggio delle attivita’ europee nel 2015-2016. Per il 2013 la nuova stima del gruppo Fiat e’ di ricavi tra 4,3 e 4,5 miliardi (finora il target era di 5,5 miliardi) e di un utile della gestione ordinaria tra 4 e 4,5 miliardi (era di 6,1). Per il 2014 sono previsti ricavi tra 94 e 98 miliardi (erano 104 miliardi) e un utile della gestione ordinaria tra 4,7 e 5,2 miliardi (era 7,5 miliardi). Rivisti al ribasso anche i target di vendite: per il 2012 da 85 a 82 miliardi di euro, per il prossimo anno da 97 a 88-92 miliardi, mentre per il 2014 il taglio di stime e’ da 104 a 94-98 miliardi. Giu’ anche le previsioni sui profitti: per il 2012 da 4,5 a 3,8 miliardi, per il 2013 da 6,1 a 4,0-4,5 miliardi e nel 2014 da 7,5 a 4,7-5,2 miliardi.
CALO IN BORSA
Forte calo per Fiat in Borsa dopo i conti dai quali emerge che, esclusa Chrysler, nei primi 9 mesi la perdita e’ di 800 milioni rispetto all[k]utile di 1,2 miliardi dello stesso periodo 2011. Il titolo ha chiuso in calo del 4,66% a 3,93 euro tra forti scambi: sono passate di mano 48 milioni di azioni (pari al 3,8% del capitale) contro una media quotidiana dell[k]ultimo mese di 15 milioni. Ha tenuto invece Exor (+0,2%) e soprattutto Fiat industrial (+1,9%), che diffondera’ i conti domani.
DATI TRIMESTRE
Il gruppo ha chiuso il terzo trimestre con un utile netto di 286 milioni di euro, piu’ che raddoppiato rispetto allo stesso periodo del 2011. L[k]utile della gestione ordinaria del gruppo e’ pari, in quel periodo, a 951 milioni di euro (851 nel terzo trimestre 2011) grazie agli andamenti particolarmente positivi in Nafta, Latam e Apac, mentre per Emea il risultato e’ negativo di 238 milioni di euro.
I ricavi sono aumentati del 16% rispetto al terzo trimestre 2011 per effetto della forte crescita dei volumi nelle regioni Nafta, Latam e Apac. Questi ultimi hanno piu’ che compensato la diminuzione in Emea [k]che risente del perdurante deterioramento delle condizioni del mercato, particolarmente severo in Italia[k]. Nei primi nove mesi del 2012 il gruppo Fiat ha venduto 3,1 milioni di veicoli.
L[k]indebitamento netto industriale pero’ e’ salito a 6,7 miliardi di euro (5,4 miliardi al 30 giugno 2012) per effetto dell[k]assorbimento di cassa stagionale del terzo trimestre di Fiat esclusa Chrysler, accentuato dalle condizioni del mercato in Europa. Lievemente positivo il contributo di Chrysler, nonostante la stagionalita’ estiva e gli investimenti. La liquidita’ disponibile, che include 3 miliardi di euro di linee di credito non utilizzate, e’ pari a 20 miliardi di euro. I target sono stati confermati al livello inferiore della forchetta originariamente indicata.
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