Un chiaro segnale
La discussione nelle assemblee e la scelta di molti lavoratori di non partecipare al referendum di fine luglio hanno un significato chiaro e importante.
I lavoratori hanno fatto capire di essere stufi e di non avere piu’ fiducia in dirigenti sindacali che continuano a proporre piattaforme nei tempi e nei modi sbagliati, immodificabili e indiscutibili, prive, nei contenuti, di quella sostanza che e[k] necessaria per cambiare le cose.
Con il non raggiungimento del quorum, mai avvenuto in Piaggio, i lavoratori hanno negato il loro consenso all[k]ennesima trattativa fatta solo di cedimenti e concessioni alle pretese aziendali.
e’ purtroppo probabile che chi nelle org. sindacali si e[k] reso responsabile di questo fallimento non dia ascolto a questo segnale e ci riprovi come se nulla fosse.
FIM e UILM hanno gia’ fatto dichiarazioni in questo senso.
Per impedirlo, e[k] necessario che i lavoratori esigano di essere loro a decidere.
La RSU deve rispondere subito ai 500 lavoratori che hanno richiesto un[k]assemblea di stabilimento per permettere ai lavoratori di esprimersi sull[k]insieme della piattaforma, esaminando e modificando tutte le proposte, inclusa la bozza della RSU FIOM.
Anche la FIOM deve immediatamente convocare l[k]assemblea degli iscritti, richiesta da 125 lavoratori, per decidere, a norma del suo statuto, la linea da seguire in fabbrica.
La piattaforma che ne uscira’ deve secondo noi tener duro su aumenti salariali, trasformazione a full time dei lavoratori PTV e stabilizzazione dei lavoratori a termine, diminuzione dei ritmi di lavoro e della flessibilita’, condizioni di sicurezza.
RSU FIOM Piaggio
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