Giornali e televisioni riservano grandi spazi alle esternazioni del governatore della Banca d[k]Italia. Finalmente Draghi parla chiaro e si e’ allinea con il presidente della Confindustria Montezemolo. Draghi informa che il sistema finanziario italiano ha finora risentito in maniera limitata del disordine nel mondo del credito scatenato dalla crisi dei mutui. Ora noi operai siamo piu’ contenti perche’ siamo stati informati che le banche continuano a guadagnare bene. Draghi e’ pero’ preoccupato per il calo dei consumi delle famiglie. La sua preoccupazione non e’ pero’ legata alle condizioni di vita di chi lavora. Che cazzo gliene frega a Draghi. E[k] preoccupato perche’ il calo dei consumi potrebbe comportare un calo dei profitti. Povero Draghi e poveri padroni, gli operai sono dispiaciuti di dare queste preoccupazioni a lor signori. Cercheremo di fare piu’ debiti per sopravvivere e non fare calare i consumi. Contento Draghi?
Per evitare una crisi economica, ben venga, ha osservato il Governatore, una riduzione delle imposte, soprattutto per famiglie a basso reddito, con una maggiore propensione al consumo, [k]ma solo la crescita dell’efficienza produttiva e dell’offerta di lavoro [k] ha avvertito – offre sostegno duraturo allo sviluppo[k]. Anche perche’ le politiche di sgravio fiscale hanno un limite inderogabile: il debito pubblico, in Italia gia’ oltre i livelli di guardia, che non e’ possibile far salire ancora. Draghi chiede al governo Prodi di diminuire le imposte di qualche euro, cosi tanto per non abbassare troppo i consumi, tanto possiamo sempre fare debiti. Quello che vuole Draghi e’ un aumento di produttivita’, cioe’ un aumento di lavoro non pagato. In pratica chiede un aumento dello sfruttamento degli operai. Certo signor Draghi non si preoccupi. Noi operai siamo all[k]ultimo posto per i salari ma cercheremo di essere al primo per produttivita’.
[k]Eventuali misure di sgravio fiscale – ha infatti detto Draghi – esplicano appieno il loro potenziale sull’economia solo se non portano a un aumento del debito pubblico[k]. Draghi ha ragione i politici costano. Nel caso italiano, prosegue Draghi, bisogna compensare gli sgravi con [k]riduzioni della spesa corrente, che resta molto elevata[k]. Draghi chiede di ridurre la spesa corrente dello stato, ma questo vuol dire un aumento delle tasse indirette sui servizi sociali per noi operai. In pratica Draghi chiede che si diminuiscano le tasse dirette di 20 e si aumentino quelle indirette di 100. Davvero un bel guadagno per gli operai.
Ma quello che Draghi auspica per far quadrare i conti pubblici e dare sostegno al potere d’acquisto dei lavoratori e’ uno [k]scatto strutturale della produttivita’[k], altrimenti [k]ne soffre non solo il confronto competitivo, ma anche il potere d’acquisto dei lavoratori e delle famiglie; e quindi i consumi[k]. Ha ragione signor Draghi cercheremo di non far fare brutta figura ai padroni italiani. Noi operai lavoreremo di piu’.
Ma a un cazzo di intelligentone cosi non gli danno nessun premio?
Comments Closed