Formigoni a Washington.
Un altro operaio al cimitero.
Egregio Direttore
Formigoni vola negli Stati Uniti per promuovere l’Expo, mentre un altro operaio muore su un grande cantiere a Milano, tra via Manzoni e via Monte di Pieta’. Aveva 36 anni e una famiglia, i giornali tacciono il nome, dicono solo che era egiziano regolare in Italia.
Lo sfarzo dell’Expo, su cui Formigoni allarga la bocca a Washington, poggia sulla cementificazione sfrenata, con decine di operai morti sul lavoro dal 2007, anno che ha visto il varo di questo progetto.
Superato e reso inutile dai moderni mezzi di trasporto e di comunicazione, l’Expo viene tenuto in vita perche’ rappresenta un formidabile carrozzone, per i profitti dei padroni e dei loro padrini in politica.
I primi a farne le spese sono gli operai, occupati in nero, o comunque anche se assunti, costretti a lavorare per pochi euro e senza misure antinfortunistiche.
Un saluto e sincere congratulazioni per il vostro giornale.
Un operaio esodato di Milano
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