Fiat. Da settembre cassa integrazione in stabilimenti gruppo
La Fiat ricorrera’ alla cassa integrazione negli stabilimenti italiani del gruppo a partire da settembre. Lo ha annunciato l’azienda alle segreterie nazionali dei sindacati in un incontro che si e’ svolto questa mattina a Roma. La Fiat ha spiegato che il ricorso alla cassa integrazione e’ dovuto ‘alla difficile congiuntura economica internazionale e alle relative ricadute sui mercati’. A Mirafiori si fermera’ una sola linea di produzione una settimana a settembre, una a ottobre e una a novembre; a Termini Imerese la linea della Ypsilon una settimana a ottobre e due a novembre; a Melfi la linea della Grande Punto una settimana ad agosto, una a settembre, una o ottobre e una a novembre. Nello stabilimento Gian Battista Vico di Pomigliano, dove si producono le Alfa 147, 159 e Gt, la cassa integrazione sara’ di due settimane a settembre, una a ottobre e una a novembre. Non si fermeranno Cassino, alcune linee di Mirafiori fra le quali quella dell’Alfa Mito e la Sevel di Val di Sangro. La cassa integrazione interessera’ anche la Cnh: nello stabilimento di San Mauro (Torino) scattera’ due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre; a Imola due settimane a settembre, una a ottobre, due a novembre e una a dicembre. Le informazioni saranno comunicate formalmente a livello di stabilimento.
In Fiat in questi ultimi 4 anni i dirigenti, gli azionisti, manager e quadri non hanno mai ingrassato cosi’ tanto, inutile fornire dati che sono sotto gli occhi di tutti. il sindacato ufficiale a partire dai servi della cisl-uil ma anche della cgil avevano fatto le lodi del “bravo e democratico” Marchionne e del lungimirante Montezemolo che vuole bene ai suoi operai. Adesso presentano il conto; per salvare i loro profitti (crescenti per 4 anni) chiedono di nuovo “cassa” a migliaia di operai. In Realta’ nel silenzio generale in questi mesi negli stabilimenti e’ avvenuta una “riorganizzazione interna” che solo noi che siamo dentro come operai a sgobbare abbiamo potuto vedere, E’ avvenuto un certo ammodernamento produttivo di macchinari e persone (operai giovani e precari). Ora sono pronti per fare il salto in avanti, i piani alti del sindacato sono informati della ristrutturazione cio’ che conta e’ tenere fermi i 100.000 operai Fiat di fronte alla cassa integrazione, di piu’, visto che non riescono ad alzare i ritmi gia’ alla saturazione nelle migliaia di postazioni di lavoro operaio negli stabilimenti, hanno pensato bene di sfruttare il cosiddetto calo di mercato dell’ auto per buttare fuori per mesi e mesi migliaia di operai Fiat con esperienza e “tenere” alla catena produttiva e sotto ricatto occupazionale la gioventu’ precaria negli stabilimenti (la media dei contratti a termine e’ di 3 mesi in 3 mesi) , ecco come avviene imperativamente il tanto decantato aumento di produttivita’ urlato ai 4 venti dalla massima esponente padronale Marcegaglia Emma a nome dei Padroni che comandano in Fiat.
Ma il gioco e’ scoperto anche da noi operai e non siamo certo disposti a fare da agnelli sacrificali, e’ un conto lungo quello che hanno da saldare i dirigenti Fiat, in termini di salario eroso, ma anche di condizioni di lavoro peggiorate nel corso degli anni per gli operai produttivi in Fiat.
Di Fatto nerssuno puo’ mnascondere che sono stati anni da record per i profitti padronali e ci troviamo con i salari peggiori d’europa e un sindacato elefantiaco con migliaia di poltrone, dunque, anche per noi non si puo’ continuare in questo modo, una ristrutturazione continua con gli operai che stanno sempre peggio.
Non rimane che organizzarsi a partire dai reparti e dentro gli stabilimenti, nessuna fiducia a delegati compiacenti di qualsiasi sigla, massima unione fra gli operai che vogliono vendere cara la pelle.
E’ l’ora del collegamento fra i gruppi di operai Fiat di tutti gli stabilimenti, e l’ora di ritrovarsi insieme per decidere meglio come, dove, con quali strumenti rispondere alla fame di profitto dei padroni e degli azionisti Fiat. Non e’ piu’ il tempo di chiaccherare coi padroni e con i loro servi e’ ora che gli operai coscienti nei reparti Fiat si riuniscano e decidano il da fare, nei singoli stabilimenti e nello stesso tempo e’ l’ ora di un effettivo coordinamento operaio tra gli tutti gli stabilimenti Fiat. Da Modena diamo la nostra disponibilita’ (PER UNA GRANDE RIUNIONE INDIPENDENTEMENTE DALLA SIGLA SINDACALE O POLITICA, DI OPERAI DEL GRUPPO FIAT DI TUTTA ITALIA O QUANTO MENO DEL CENTRO NORD).
OPERAI CONTRO
SEZ. FIAT CNH MODENA
7 LUGLIO 2008
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