Ieri, 4 febbraio 2008 si e’ svolto l’attivo dei delegati Fiom Cgil della zona Lambrate gorgonzola, sul contratto dei metalmeccanici appena sottoscritto dalle organizzazioni sindacali.
La zona Lambrate Gorgonzola della Fiom copre, grosso modo, le aziende dell’area est del territorio del comune di Milano, estendendosi fino alla zona della Brianza che arriva al fiume Adda.
La concentrazione di fabbriche e’ notevole, sono circa cento le fabbriche tra medie e piccole che hanno uno o piu’ delegati iscritti alla Fiom.
A differenza degli altri attivi fatti sempre sul contratto, dove la presenza dei delegati arrivava a sfiorare la 60 di presenze questa volta all’attivo erano presenti si e no 25 delegati.
Questo la dice lunga sul fatto che qualcuno a ragionato sul fatto che firmato il contratto, la possibilita’ di riaprirlo e’ cosa vana, quindi tanto vale non sentire nemmeno le ragioni del perche’ e’ stato firmato il contratto con quelle concessioni, tanto vale non presentarsi neanche, per non farsi prendere in giro.
Normalmente gli attivi di zona si svolgono in una piccola sala prestata da un partito politico, e il dibattito, appunto per la mancanza di microfoni e’ abbastanza sviscerato, con momenti di argomentazione critica da parte dei delegati operai.
Questa volta la segreteria della Fiom di zona ha deciso di affittare una sala piu’ ampia, con un palco separato dalla platea, imbandierato con le bandiere della Fiom, e con uno spazio con microfono, staccato dal palco, per gli interventi.
Chi voleva azzerare il dibattito e le critiche al contratto ha fatto in modo che questo accadesse, la “chiesa” con gli officianti sul palco e la massa di “fedeli” in platea ha sortito l’effetto voluto.
Tre quarti d’ora del segretario di zona per spiegare la bonta’ del contratto, di quanto e’ stato difficile portare a casa questo contratto, di come non si poteva strappare di piu’, di come i lavoratori non hanno perso pezzi significativi di diritti, ” non e’ un buon contratto, ma e’ un contratto sufficiente”.
Non c’e’ limite alla vergogna,
Le critiche sono state poche, solo un’intervento alla fine della relazione del segretario ha analizzato e criticato punto per punto quello che il sindacato ha ceduto in cambio della firma del contratto, di come la vittoria della parita’ normativa operai-impiegati, peraltro richiesta dalla Federmeccanica si e’ trasformata in regalo ai padroni di parte del salario operaio, di come l’introduzione di un altro gradino tra il terzo livello e il quarto livello sia un’ulteriore compressione del salario, di come il padrone si e’ ripreso un giorno in piu’ di riduzione di orario di lavoro che avevamo conquistato con diverse ore di sciopero nei contratti precedenti.
Subito dopo per stoppare ogni altra forma di critica, e’ salito sul palco un delegato, membro della segreteria provinciale, che ha partecipato alla trattativa a Roma, ed ha tentato di limitare le critiche arrivando alla falsificazione, dicendo ad esempio che le otto ore in piu’ di straordinario concesse si possono recuperare con la banca delle ore e aggiungere alle ferie, che la federmeccanica interpreta male il contratto chiedendo che le otto ore di rol vadano pagate, che nella realta’ le otto ore di rol concesse devono essere tra quelle che l’azienda utilizza per le chiusure collettive o per fare effettivamente la riduzione di orario, e non possono essere quelle che i lavoratori utilizzano individualmente.
Ci si arrampica sugli specchi per dimostrare che il sindacato non ha ceduto niente, che il contratto firmato e’ stato portato a casa senza nessuna concessione.
L’assemblea e’ finita con il battibecco tra chi ha criticato la firma del contratto, e quest’ultimo intervento che dal palco sosteneva menzogne a non finire.
La sala si e’ svuotata, ai delegati operai che fuori dall’assemblea hanno dichiarato il loro sostegno all’intervento di chi criticava il contratto, e’ stato detto di sostenere in assemblea chi critica invece di starsene zitti ad ascoltare chi li porta alla rovina.
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