E la Germania ricca
si sta riempendo di lavoratori poveri
Da Atene a Parigi passando per Roma spira un infido vento anti-tedesco. La Germania intera, presa in blocco, dai banchieri ai salariati, profitterebbe di [k]noi[k], giurano i demagoghi di destra e di sinistra.
Non lasciamoci ottenebrare!
Anche in Germania, seppur partendo da livelli salariali e di garanzia piu’ alti, sempre piu’ lavoratori sono trascinati verso l’insicurezza e la poverta’. E gia’ da piu’ di dieci anni perche’ a
cominciare fu il socialdemocratico Schroeder nei primi anni 2000.
Il salario minimo e’ stato eliminato. L’accesso all’indennita’ di disoccupazione, ultra-ridotta, e’ stato reso sempre piu’ difficile. Si stanno diffondendo a macchia d’olio i lavori ad ore, pagati anche 1 euro l’ora. Ci sono 5 milioni di mini-job senza copertura di malattia, 3 milioni e 900.000 lavoratori a lunga disoccupazione (soprattutto i membri di famiglie monoparentali e anziani), 7 milioni di occupati precari (con un aumento del 134% del lavoro interinale), 12 milioni di poveri (anche all’ovest, non solo all’est) su 82 milioni di abitanti, mentre un lavoratore su 5 e’ ormai a rischio poverta’ e un bel numero di pensionati e’ costretto a tornare sul mercato del lavoro per sbarcare il lunario…
[Da: Centro Iniziativa Comunista Internazionalista – [email protected]]
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