Draghi, governatore di Bankitalia preso atto che [k] l[k]Italia ha i salari piu’ bassi d[k]Europa[k], ha nominato una Commissione di studio composta da 3 specialisti: Lorenzo Forni, Libero Monteforte, e Luca Sessa. Da ottobre la Commissione ha preso in esame la questione e in questi giorni ha concluso che, per rilanciare il potere d[k]acquisto dei salari non deve aumentare la spesa della Stato. Se questa dovesse crescere – dice la commissione – il Pil (prodotto interno lordo), aumenterebbe solo tra lo 0,05 e lo 0,2%, e l[k]effetto si annullerebbe dopo circa un anno, inoltre si avrebbero risultati negativi su investimenti e inflazione. Invece – e’ sempre la Commissione a dirlo – tagliando il cuneo fiscale, il Pil crescerebbe subito dello 0,4% e poi ancora fra lo 0,32 e lo 0,37 per altri 3 anni.
In parole povere per aumentare il potere d[k]acquisto dei salari, i padroni non devono aumentare i salari! Qualche euro in piu’ potrebbe andare in busta paga – sostiene la Commissione – tagliando il cosiddetto [k]cuneo fiscale[k], ovvero riducendo le imposte sul reddito da lavoro, che vuol dire un[k]elemosina per gli operai e grassi regali ai padroni. Infatti, gia’ con il taglio del cuneo fiscale nella finanziaria 2007, lo sconto fiscale annuo per i padroni e’ stato di 564 euro per ogni operaio o dipendente (retribuzione lorda di 22 mila euro), fino a 842 euro (retribuzione lorda di 40 mila euro), e va oltre per retribuzioni piu’ alte.
Grazie al cosiddetto cuneo fiscale concordato tra governo, confindustria sindacati, i padroni nel 2007 rispetto l[k]anno prima, hanno intascato in piu’ per ogni operaio o dipendente, dai 564 mila agli 842 mila euro e passa. Al contrario di cio’ che va’ dicendo la Commissione nominata da Bankitalia, questi soldi regalati ai padroni, sono proprio la negazione del contenimento della spesa, perche’ rientrano nella spesa in conto capitale che lo Stato regala alle imprese per incentivare gli investimenti. Quindi, per ridurre la spesa complessiva, mentre aumenta la parte di spesa in conto capitale, non rimane che ridurre la spesa corrente, ossia tagliare il servizio pubblico, col risultato che aumenteranno ticket, prezzi e tariffe. In pratica se con lo sgravio fiscale un euro in piu’ andra’ in busta paga, ce ne vorranno 10 volte tanto per la sanita’, i trasporti, le medicine ecc. Proprio nel 2007, la limatura della seconda e terza aliquota Irpef, per i redditi fino 40 mila euro lordi, e’ stata impercettibile: le buste paga degli operai e i redditi bassi sono rimaste al palo col carovita in salita verticale. Alla luce di questo, la soluzione della Commissione nominata da Bankitalia, a parole dice di irrobustire i salari tagliando il cosiddetto cuneo fiscale, in realta’ serve a dare nuovi soldi ai padroni anche nel 2008. Mentre, nei confronti dei salari operai come abbiamo visto, quella di Bankitalia si e’ rivelata una Commissione affamatrice.
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