FIRENZE – Un operaio romeno di 34 anni, Damoc Emaoil, e’ morto ieri in un incidente sul lavoro avvenuto in un cantiere in provincia di Firenze. Era sposato e aveva una figlia. La vittima stava lavorando in un cantiere edile per la costruzione di un capannone industriale in viale degli Olmi, nel comune di Sesto Fiorentino, al confine con Calenzano. L’uomo, secondo quanto emerso, da ottobre scorso lavorava per una ditta di Villafranca di Verona (Verona), incaricata della realizzazione del capannone per conto di una ditta di Sesto Fiorentino.
Da una prima ricostruzione sembra verosimile che l’uomo sia rimasto folgorato a causa di un ombrello, trovato poi completamente fuso, che aveva con se’ per ripararsi dalla pioggia, mentre si trovava nel cestello di un braccio meccanico.
La punta dell’ombrello potrebbe aver sfiorato i cavi dell’elettricita’ o comunque potrebbe essere stata avvicinata troppo alla linea elettrica, sospesa a un’altezza di circa dieci metri da terra. Al momento in cui e’ accaduto l’ incidente, secondo quanto si apprende, l’uomo era solo (il braccio meccanico e’ dotato di comandi anche all’interno del cestello) e i colleghi non si sono accorti di niente tanto che lo hanno cercato a lungo prima di riuscire a individuarlo.
(16 gennaio 2008)
VENEZIA – Due operai sono morti soffocati dall’anidride carbonica nella stiva di una nave attraccata a Porto Marghera, in un incidente che per poco non e’ costato la vita a un terzo operaio, che aveva cercato di soccorrerli. I lavoratori dello scalo hanno indetto uno sciopero immediato: tutti i porti d’Italia si sono fermati per 24 ore.
Non hanno avuto scampo. L’incidente si e’ verificato all’una e mezza di questa notte alla banchina Cia, Centro Intermodale Adriatico. Le vittime sono Paolo Ferrara, 58 anni di Brugine (Padova) e Denis Zanon, 41 anni di Mestre (Venezia), dipendenti della Ico Logistica e della Nuova compagnia lavoratori portuali. Erano stati calati nella stiva della panamense World Trader carica di soja a bordo di un cingolato. Avrebbero dovuto raccogliere i rimasugli del carico ma l’aria all’interno della stiva era satura di anidride carbonica. Un operaio ha perso subito i sensi ed e’ caduto sul fondo della stiva. Il compagno ha cercato di prestargli soccorso ma anche lui e’ stato vittima del gas. Un marinaio romeno di 52 anni, ha tentato di calarsi nella stiva ma anche lui e’ svenuto stordito dalla mancanza di ossigeno. Lo hanno soccorso in tempo ed ora e’ ricoverato nell’ospedale di Mestre per accertamenti.
“La bombola di ossigeno era vuota”. Un primo tentativo di soccorrere i due operai sarebbe andato a vuoto anche a causa di una bombola di ossigeno scarica. Secondo fonti sindacali, nelle prime fasi concitate dei soccorsi, i due uomini sarebbero stati portati fuori della stiva della nave e per tentare di rianimarli il capitano della World Trader avrebbe usato una bombola d’ossigeno in dotazione per le emergenze, ma la bombola era vuota.
Procedura non rispettata. Secondo il sostituto direttore dei servizi antincendio di Venezia Giusto Giacopello, “non sono state rispettate le procedure che vietano qualsiasi operazione in stiva finche’ la percentuale di ossigeno disciolta nell’aria non sia superiore al 17%. Quando ci siamo calati in stiva per soccorrere i due operai, la percentuale di anidride carbonica in stiva era invece altissima. L’aria era irrespirabile”.
Sequestrata la nave. La magistratura di Venezia ha aperto un’inchiesta sull’incidente. L’ipotesi di reato e’ omicidio colposo. La nave e’ stata sequestrata e la polizia ha gia’ iniziato a raccogliere le testimonianze del personale imbarcato e dei soccorritori. Anche il ministero dei Trasporti nominera’ una commissione d’inchiesta.
Altri due infortuni mortali. Altri due infortuni sul lavoro nel Padovano e ad Andria, in provincia di Bari. Ieri sera, a Bagnoli di Sopra, un piccolo centro in provincia di Padova, ha perso la vita un commerciante. Francesco Pizzo, 51 anni, e’ morto mentre stava scaricando un paio di tonnellate di ghiaia dal suo autocarro. La disgrazia e’ avvenuta nel deposito della ditta Beton Condeo, dove Pizzo doveva consegnare il carico. L’uomo ha azionato il cassone, ma non si e’ accorto che il terreno sul quale si trovava aveva un avvallamento, che non ha sostenuto il camion e lo ha fatto ribaltare sul fianco destro, intrapplando la vittima.
Muore edile ad Andria. Il secondo tragico incidente ad Andria. Agostino Lorusso, 31 anni, e’ precipitato da un’altezza di sette metri mentre era al lavoro in un cantiere edile nella zona industriale della citta’. Era occupato in un cantiere per la realizzazione diun opificio. I carabinieri stanno verificando se Agostino Lorusso fosse privo di casco e cinture, di cui non v’e’ traccia nel cantiere, e se il parapetto trovato nel punto dal quale il giovane e’ precipitato sia stato montato solo successivamente alla sua caduta. Agostino Lorusso si sarebbe sposato tra sei mesi.
(18 gennaio 2008)
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