Economia > News Fiat, oggi tavolo con governo e sindacati Incentrato sul futuro di Termini Imerese 05 febbraio, 08:28 Fiat, oggi tavolo con governo e sindacati TORINO – Oggi dalle 10:30 nuovo incontro fra governo, Fiat e sindacati, al Ministero dello Sviluppo Economico, incentrato soprattutto sul futuro della fabbrica di Termini Imerese. Il governo, che ha fra le mani molti progetti, alcuni provenienti dall’estero, vuole a tutti i costi che il sito siciliano rimanga un polo produttivo e che ci sia un coinvolgimento della Fiat. Gia’ oggi si aspetta risposte chiare dal Lingotto su questo punto e, non e’ escluso, che gia’ nell’incontro possa essere nominato un advisor per valutare la concretezza delle altre proposte arrivare per il polo siciliano. BERLUSCONI: NOI PRONTI A INCENTIVI MARCHIONNE: NO AIUTI MA POLITICA INDUSTRIALE di Amalia Angotti Piu’ che incentivi serve “una forte e seria politica industriale che miri ad un rafforzamento competitivo dell’industria dell’auto”. L’amministratore delegato Sergio Marchionne spiega cosi quello che la Fiat si aspetta dal governo. Ma per il premier Silvio Berlusconi “e’ ancora un capitolo aperto, un provvedimento all’esame, anche se “il principale produttore italiano, la Fiat, non sembra sia interessata”. E’ un duello a distanza tra la casa torinese e il presidente del Consiglio. Il tema e’ quello degli incentivi all’auto, il cui rinnovo e la loro eventuale entita’ sono ancora al vaglio del governo: saranno comunque limitati nel tempo e d’importo minore rispetto all’anno scorso, ma e’ possibile anche che non interessino affatto il settore auto. Di certo quanto affermato da Marchionne prima nell’intervista a La Stampa poi nel comunicato non ha fatto piacere al governo, tanto che l’ipotesi di incentivi per l’auto sembra ora sempre piu’ in salita. “Rinnovare i bonus non farebbe altro che rimandare il problema alla prossima scadenza”, spiega Marchionne che aggiunge: “l’eventuale scelta del governo di non rinnovarli ci trova pienamente d’accordo. La Fiat e’ in grado di gestire la situazione, sia dal punto di vista economico sia dal punto di vista industriale, anche nello scenario piu’ pessimistico”. “Stiamo discutendo anche con gli altri protagonisti del settore dell’auto – dice il presidente del Consiglio – e vediamo come si metteranno le cose: siamo sempre aperti e pronti a dare una mano, la’ dove serve, ai settori che ne hanno bisogno”. A sollecitare una decisione sono anche le case automobilistiche straniere: “e’ determinante – afferma l’Unrae – dare certezze, dire se ci saranno o meno, quanto dureranno e la consistenza; c’e’ infatti in gioco la salvaguardia di un settore”. Il nodo degli incentivi, alla vigilia del nuovo incontro fra le parti, oggi al Ministero dello Sviluppo Economico, s’intreccia con quello del futuro della fabbrica di Termini Imerese. Il governo, che ha fra le mani molti progetti, alcuni provenienti dall’estero, vuole a tutti i costi che il sito siciliano rimanga un polo produttivo e che ci sia un coinvolgimento della Fiat. Gia’ oggi si aspetta risposte chiare dal Lingotto su questo punto e, non e’ escluso, che gia’ nell’incontro possa essere nominato un advisor per valutare la concretezza delle altre proposte arrivare per il polo siciliano. E dal mondo politico arrivano messaggi chiari. “Bisogna avere il coraggio – dice il presidente del Senato, Renato Schifani – di dire basta ad elargizioni statali se non vengono salvaguardati i posti di lavoro e i presidi industriali”. Un punto su cui insiste anche il ministro per la Semplificazione normativa, Roberto Calderoli: la Fiat “ha preso i soldi e ora scappa”, afferma. Marchionne, pero’, su questo punto e’ sempre stato chiaro e continua a non lasciare speranze sul futuro dello stabilimento siciliano, destinato a chiudere nel 2011 “perche’ non si puo’ produrre in perdita”. Non c’e’ alcuno scambio da fare incentivi-occupazione, concorda la presidente della Confindustria, Emma Marcegaglia che chiede di distinguere tra il sostegno a un settore in sofferenza e il problema di uno stabilimento produttivo. “Il problema serio – dice la leader degli industriali – non e’ tenere in piedi stabilimenti non efficienti, ma reimpiegare le persone che rischiano di perdere il posto di lavoro: su questo serve l’impegno di Fiat, e l’ha dato, nostro e del governo”. Chiede una decisione rapida anche il segretario del Pd, Pier Luigi Bersani: “A casa mia si dice ‘o si va a messa o si sta a casa’. Il governo non sa che pesci pigliare, e’ irresponsabile”. Per il sindaco di Torino, Sergio Chiamparino, sulla questione incentivi “serve chiarezza e gradualita’”, mentre il Pdci invita il governo “a prendere atto delle parole di Marchionne che non vuole gli incentivi e a lavorare per la nazionalizzazione dell’azienda”. “Gli incentivi – afferma il segretario generale della Fiom torinese, Giorgio Airaudo – sono solo una misura per ridurre la cassa integrazione, devono servire a guadagnare tempo per proposte di politica industriale”. ]]>
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