Intervista a Giacomo Alonzi operaio di linea, licenziato dalla Fiat
Giacomo Alonzi 33 operaio addetto alle linee di montaggio della Fiat di Piedimonte San Germano/Cassino e’ stato licenziato alla fine di settembre 2012 La sua unica colpa aver in maniera continua e testarda difeso gli interessi dei colleghi di reparto.
A Marchionne e agli azionisti della Fiat gli operai che alzano la testa non piacciono, sono incompatibili con i loro progetti.
Inizialmente tentano di sottometterli totalmente alla gerarchia di fabbrica se questo tentativo si rivela inutile scatta la provocazione, la montatura, il licenziamento.
Domanda. Da quanti anni lavori in Fiat e con quale mansione?
Risposta. Sono entrato a 22 anni nel 2001, precisamente agli inizi di ottobre la Fiat mi ha licenziato agli inizi di ottobre di quest[k]anno. Sono undici anni esatti che lavoro come operaio generico, nelle linee di montaggio. Da circa un anno sotto scocca, come diciamo noi.
D: Perche’ sei stato licenziato,sei un rappresentante sindacale?
R. Si, sono un rappresentante sindacale ma non riconosciuto dalla fiat poiche’ il mio sindacato non e’ firmatario del contratto (come FIOM e USB ndr)., faccio parte del direttivo provinciale di FLMUniti- CUB di Frosinone.
Nel mio posto di lavoro, nelle linee di montaggio svolgevo la mia azione sindacale di difesa concreta degli interessi degli operai riguardo alla salute e alla sicurezza.
D. In che modo intervenivi?
R. La mia mansione specifica nella linea, sotto scocca e’ di addetto al cavo ABS,/ tubo freno. Significa che mi passano davanti per essere lavorate 390/400 auto al giorno, piu’ o meno cinquanta macchine all[k]ora, una al minuto. Io devo stare la’ sotto, avvito con il motorino, devo collegare il .cavo ABS al tubo freno.
Durante il lavoro e le pause se vedevo qualcosa che non andava , che poteva essere pericoloso o fuori norma, lo segnalavo al mio responsabile UTE, al responsabile della sicurezza e alla sala medica.
D. Che faceva il responsabile interveniva per migliorare la situazione?
R. Certo che interveniva, per mandarmi in un[k]altra postazione.
E[k] successo varie volte, la prima lavoravo alla registrazione parti mobili. Facevano scendere dalla linea alcune Croma difettose e le mettevano in moto vicino alla postazione dove lavoravo. Esiste un reparto per questo ma per non interrompere la linea lo facevano di fianco alla mia postazione, immagina le messe in moto che scaricano i loro veleni mentre tu lavori con una puzza insopportabile. Ho segnalato il problema e mi hanno immediatamente spostato di reparto, mi hanno mandato alla finzione.
Io ho comunque continuato a segnalare quello che poteva essere dannoso e pericoloso per gli operai addetti e loro hanno continuato a spostarmi. Il clima e’ diventato piu’ pesante dal gennaio 2012, con Fabbrica Italia, c[k]e’ stato ulteriore aumento dei ritmi e dei carichi di lavoro soprattutto nelle linee di montaggio, per non parlare del peggioramento anche del livello di rumorosita’. Tutte questioni che ho continuamente sollevato.
Nello stabilimento con il nuovo contratto (firmato solo da UGL, FIM, FISMIC UILM) la situazione si e’ fatta piu’ pesante hanno cominciato a starmi piu’ addosso.
D. Per quanto tempo sono andati avanti gli spostamenti?
R Tantissime volte, poi sono cominciate le sanzioni disciplinari, assolutamente false, infondate. Nell[k]ultimo anno si sono veramente accaniti soprattutto da quando sono sotto scocca
D. Come si e’ arrivati al tuo licenziamento?
R. La Fiat si e’ costruita il caso con comodo e su basi assolutamente false. Mi accusano di essere stato negligente sul lavoro mettendo a rischio l[k]incolumita’ di chi avrebbe acquistato la macchina e conseguentemente di avere recato un danno all[k]immagine dell[k]azienda, venendo quindi anche a mancare il rapporto di fiducia nei miei confronti. Questo quello che sostiene la FIAT.
D. Pensi ti abbiano teso una trappola?
R. Guarda, la contestazioni mi sono sempre state fatte su fatti non riscontrabili o alterati a loro favore.
D. Perche’ pensi FIAT ti abbia licenziato proprio ora?
R. Come dicevo prima il clima con Fabbrica Italia e’ cambiato, nel reparto i colleghi mi incoraggiavano e mi erano riconoscenti per l[k]azione che svolgevo sulla salute e la sicurezza: [k]bravo, continua cosi[k] mi dicevano. La Fiat ha sicuramente pensato che cosi non potevo andare avanti ed ha agito di conseguenza, soprattutto perche’ ero un esempio per gli altri.
D. Quale e’ stata la reazione degli operai della tua postazione al tuo licenziamento, c[k]e’ stato uno sciopero?
Non lo so, io non ho sentito piu’ nessuno, ma credo di no, lo avrei saputo sicuramente.
D. Il CUB il sindacato con cui sei iscritto ha organizzato qualche cosa?
R. Certo, spicheraggio e volantinaggio davanti ai cancelli, conferenze stampa sul mio caso. Per me il sindacato ha fatto anche di piu’ di quello che doveva fare. Fino ad adesso non c[k]e’ stata nessuna azione concreta, io sono comunque in mano ai legali del FLMUniti-CUB, lo ero gia’ da prima per la questione delle sanzioni disciplinari con un[k]altra causa.
D. Gli altri sindacati, quelli che non hanno accettato il passaggio a Fabbrica Italia, FIOM, USB come hanno reagito al tuo licenziamento?
R. La FIOM mi ha chiamato dicendomi che gli dispiaceva , che qualche cosa avrebbero fatto e sicuramente la faranno. So che la FIOM ha fatto dichiarazioni di solidarieta’, ai giornali sulla mia vicenda
D. Che tu sappia i sindacati che si oppongono a Fabbrica Italia hanno cercato di dare una risposta unitaria al tuo licenziamento proponendo ai loro iscritti e agli altri operai uno sciopero?
R. No, non che io sappia, forse lo faranno in futuro.
D. Negli ultimi anni gli operai, soprattutto nella Fiat di Marchionne ma non solo, hanno dovuto fare i conti con i limiti dell[k]azione legale. Diversi operai combattivi come te hanno vinto le cause legali rimanendo comunque fuori dalla fabbrica a salario pieno. Marchionne e i padroni ignorano le sentenze che rendono esecutivo il reintegro, a dimostrare di chi detiene concretamente il potere. Non credi sia necessario affiancare all[k]azione legale un ulteriore strumento?
R. Bella domanda, ma non riesco a trovare una risposta. Sinceramente non ho mai riflettuto in questo senso. Io ho sempre fiducia nelle istituzioni giuridiche, chi non rispetta le sentenze si dovrebbe adeguare.
A cura di MC Sora (FR) ottobre 2012
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