L’attacco al sindacalismo operaio.
Caro Operai Contro
mi sono deciso a scriverti quanto segue, perche’ trovo (fra l’altro) provocatorio e insultante per gli operai, cio’ che Dario Di Vico scrive sul Corriere della Sera il 2 settembre.
Secondo lui le lotte di questi giorni dei minatori sardi, che hanno occupato la miniera sarebbero [k]autolesioniste[k] perche’ fuori dai canoni di Cgil, Cisl e Uil, pur essendo questi minatori iscritti al sindacato.
Di Vico concepisce il sindacato come un organismo nel quale gli operai non abbiano potere decisionale, ma siano fedeli esecutori di decisioni di dirigenti, funzionari e delegati, spesso venduti o accomodanti col padrone. Percio’ quando gli operai decidono una lotta vera, per Di Vico o e’ sbagliata, o e’ [k]autolesionista[k].
I capi scuola di questo [k]autolesionismo[k] scrive Di Vico, sarebbero stati nel 2009, [k]i 5 operai milanesi della Innse, che per salvare il posto di lavoro, salirono su una gru a 17 metri da terra[k].
E prosegue Di Vico: [k]Da allora la classe operaia e’ andata sui tetti almeno in un’altra decina di casi[k].
Che la lotta degli operai della Innse abbia segnato un inversione di tendenza e sia ad esempio per tutti gli operai e’ lampante e fuori da ogni dubbio.
Di Vico che di mestiere fa il giornalista del padrone, e prima faceva il sindacalista venduto dirigente della Uil, vuole spacciare come [k]autolesionista[k] la lotta della Innse, per criminalizzare i minatori della Carbosulcis e gli operai che oggi intraprendono forme di lotte vere, non compatibili con la [k]concertazione[k], questa si autolesionista degli interessi operai.
E chi cita Di Vico per suffragare e rafforzare la sua tesi tanto cara ai padroni?
Ecco cio’ che scrive: [k]L’unico a spendere un giudizio sincero finora, e’ stato Bonanni che a precisa domanda ha risposto: [k]Le forme estreme di protesta alimentano solo un iperbole mediatico[k].
Cosi grazie a Bonanni, le lotte che non piacciono a Di Vico da [k]autolesioniste[k], diventano anche [k]forme estreme di protesta[k], ovvero frutto di pericolosi estremisti, da isolare nelle fabbriche e nelle lotte.
A Di Vico ex dirigente della Uil, va riconosciuta la coerenza. Per dare forza alle sue tesi cita Bonanni, il dirigente sindacale oggi piu’ quotato sulla piazza dei venduti, per aver spalancato la porta ai padroni con gli accordi separati del contratto nazionale e della Fiat.
[k]L’autolesionismo[k] per gli operai, sarebbe tollerare ancora che simili personaggi si aggirino nei pressi delle fabbriche.
Saluti da un sostenitore della lotta degli operai della Innse.
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