Il terremoto di oggi non ha fatto “15 vittime”. Sarebbe bene che, dopo essersi sciacquati la bocca con un bell’imbuto di acqua e sapone, lorsignori in poltrona parlassero di “OPERAI MORTI”.
Fatti salvi un paio di casi, i morti di oggi sono OPERAI, SUL POSTO DI LAVORO, costretti dal PADRONE ad entrare in fabbrica dietro minacce. (Forse) neanche a Monreale con caporali e caporaletti di cosanostra si arriva a tanto.
Bottegai e piccoli-medi artigiani del padanissimo nord non possono mettere in gioco la grande nomea di instancabili lavoratori. Anche qualche cariatide aguzzina fascista travestita di rosso a festa si permette di vomitare nella giornata di oggi che “spera che l’emilia faccia come il friuli dopo il terremoto”.
Per L’Aquila queste parole non c’erano: poveri sfaticati terroni amorevolmente salvati dai disinteressati Berlusconi-Bertolaso-IMPREGILO.
Aspettiamoci ora la nuova predica, un’altra “buona novella”, da preti e umanitaristi sul fatto che il suicidio dell’imprenditore va pianto nell’identica maniera della morte di un operaio.
Andiamo avanti ancora, ancora, ancora, ancora, a sopportare i preti laici e cattolici Radical de’ Radicali che ci fanno la predica per insegnarci l’amore universale verso il prossimo.
Operai….. AMEN.
Cordoglio Operaio e DI CLASSE da Pavia
m.l.
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