Palestina, Barghuti chiama alla rivolta
27 marzo 2012
Andrea Leoni
Marwan Barghuti, dirigente di al-Fatah, a dieci anni dalla sua cattura, in un messaggio diffuso (e letto in pubblico a Ramallah) invita i palestinesi a lanciare una [k]Resistenza popolare su ampia scala contro l[k]occupazione israeliana[k]. Il leader palestinese chiede di mettere fine ad ogni [k]forma di cooperazione di sicurezza o economica con Israele[k]. E[k] ora [k]di cessare di vendere l[k]illusione che esista la possibilita’ di mettere fine all[k]occupazione e di conseguire la costituzione di uno Stato indipendente mediante negoziati[k]. Questa visione, secondo Barghuti, e’ [k]miseramente fallita[k].
Barghuti venne catturato il 15 aprile del 2002 e imputato per omicidio con finalita’ legate al terrorismo. Nel suo processo, l[k]esponente palestinese, rifiuto’ di difendersi non reputando legittimo il tribunale israeliano. Condannato nel 2004, secondo Israele e’ colpevole di 21 capi d[k]imputazione per omicidio in 33 attentati: cinque ergastoli piu’ quarant[k]anni di carcere.
Nei Territori, intanto, oltre ai preparativi per le manifestazioni in occasione della [k]Giornata della terra[k], che in passato hanno portato a scontri e violenze, l[k]esercito israeliano avrebbe occupato la citta’ di Husan, vicino a Betlemme, e diverse zone limitrofe.
I soldati hanno perquisito numerose abitazioni, portando con se cinque residenti. La loro destinazione al momento rimane sconosciuta. Lunedi sera, i soldati avevano rapito un residente del villaggio di Aqaba, vicino a Jenin, mentre stava lavorando. Martedi invece l[k]esercito sarebbe entrato a Rommana perquisendo diverse abitazioni tra cui in quella del detenuto politico Sbeihat Sary. I militari, interrogando la famiglia del detenuto, hanno chiesto dove si trovasse Sbeihat, nonostante l[k]avessero arrestato la scorsa settimana senza mai rilasciarlo. Tocca intanto i quaranta giorni lo sciopero della fame di Hana Shalabi.
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