Venerdi 16 marzo ore 21
Esselunga: tutti ai cancelli per il reintegro
di Lingad e Bamba!!
Come noto, una sentenza del tribunale di Milano ha disposto il reintegro di due operai della cooperativa Apollo, licenziati da Esselunga per rappresaglia anti-sindacale, a novembre del 2011.
Il risultato cancella in un sol colpo un mese e mezzo di inutili e penosi tentativi di mediazione proposti da Safra, su cui ha pesato la mano lunga di Esselunga e il suo strapotere politico all’interno delle cooperative appaltanti. A fronte della “proposta” di rientrare in cassa integrazione, ma senza nessuna garanzia di collocazione effettiva al termine del periodo di cassa, i 25 operai licenziati avevano infatti deciso unanimemente di rifiutare e andare in giudizio.
Torneremo e approfondiremo il ragionamento sulla cassa integrazione in Esselunga; per ora ci basta sottolineare che siamo di fronte ad un evidente tentativo da parte di padroni, istituzioni politiche e sindacati confederali, di utilizzarla per liquidare la lotta e i suoi protagonisti, provando a evitare il giudizio del tribunale.
Come si spiega infatti che all’INPS era gia’ stata inoltrata una lista di operai in Cassa Integrazione comprendente anche i licenziati che, per legge, non possono accedervi in quanto non piu’ dipendenti delle cooperative? Risposta: erano talmente convinti che gli operai avrebbero accettato la Cassa Integrazione, che hanno deciso di …portarsi avanti.
Cio’ che conta comunque e’ che alla fine l’ennesimo atto di coraggio degli operai e’ stato premiato con la condanna di Apollo al reintegro e al pagamento di tutti gli arretrati per due di loro (Lingad e Bamba), mentre una miriade di ulteriori udienze si incaricheranno nei prossimi mesi di definire la sorte (legale) di tutti gli altri 23 licenziati.
Siamo pero’ coscienti che il piano legale e’ solo uno dei terreni su cui si misura questo scontro e che di per se’ non e’ affatto risolutivo. E infatti, come era lecito aspettarsi da parte di chi ha fatto carte false per eliminare il pericolo di qualsivoglia ostacolo alla propria politica di sfruttamento, non e’ giunto alcun segnale che permettesse ai due operai reintegrati di concretizzare le disposizioni del giudice.
Che fare quindi? La risposta del presidio permanente e’ molto semplice: gli operai devono rientrare al lavoro e quindi si presenteranno ai cancelli, “forti” di un pronunciamento chiaro del giudice del Lavoro; anche se le dichiarazioni, lette sui giornali, da parte di Longo, presidente del consorzio Safra, non lasciano dubbi sul fatto che i cancelli saranno sbarrati dai caporali di Esselunga, dalle guardie giurate e da squadre di polizia e carabinieri che ormai stazionano davanti ai cancelli da 5 mesi.
Poco male! I paladini della legalita’, tra cui anche anche il sindaco di Pioltello, sempre pronti a sputare sentenze sulla presunta violenza degli operai in sciopero, saranno eventualmente chiamati a giustificare il loro schieramento per impedire il reingresso in fabbrica di chi (Bamba e Lingad, tanto per cominciare) si e’ conquistato, oltre ogni ragionevole dubbio, tale diritto.
Vedremo se vale di piu’ la loro legge scritta, o il denaro di chi la utilizza permanentemente a proprio vantaggio per poi disconoscerla quando gli da’ torto.
Nel primo caso i compagni entreranno a suggello di una vittoria nitida di tutti gli operai in lotta. Il secondo rappresentera’ invece un ulteriore chiarimento a tutti gli operai che non ci sono istituzioni democratiche che tengano e che si puo’ solo fare affidamento alla lotta e alla propria organizzazione dal basso.
Vedremo cosa sceglieranno lorsignori! La risposta e’ piuttosto vicina.
Quindi…non mancate la diretta!
Presidio permanente di Esselunga [k] Pioltello
14 marzo 2012
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