Mentre la produzione diminuisce in tutti i settori, l’industria delle armi non conosce crisi.
I padroni preparano la terza guerra mondiale, la loro un’unica speranza di uscire dalla crisi.
Riportiamo alcuni dati:
– Oltre 411 miliardi di dollari (310 miliardi di euro). e’ quanto hanno ricavato nel 2011 dalla vendita di armi e di equipaggiamento militare le cento piu’ grandi aziende del settore al mondo. Rispetto al 2010 e’ stato registrato un incremento dell[k]1%, segno che la crisi, almeno in questo settore, non si e’ vista (anche nel 2009 la vendita di armi aveva fatto registrare un rialzo del 7%).
– A dominare la classifica dei “Top 100” sono le aziende americane: ben 44, con il 60% del mercato (246,6miliardi di dollari); sette fra queste si trovano tra le prime dieci assieme alla britannica Bae Systems (seconda con 32,9 miliardi di dollari), il gruppo europeo Eads (settimo con 16,4 miliardi) . Il primo rappresentante mondiale resta il gruppo americano Lockheed Martin, con un volume d’affari di 35,7 miliardi di dollari. L[k]amministrazione Obama, ad esempio, ha presentato al Congresso la proposta di bilancio 2013 per il comparto [k]difesa[k]: 613 miliardi di dollari, 525 per pagare stipendi e acquistare cacciabombardieri, missili, carri armati e bombe nucleari e 88 per le missioni di guerra d[k]oltremare.
– Sempre piu’ considerevoli anche le spese militari cinesi. Per riacquisire il rango che Pechino ritiene le spetti nella regione asiatica, la Repubblica popolare cinese sta costruendo, tra le altre cose, una nuova classe di missili balistici che riescono a passare attraverso la stratosfera e a esplodere sul ponte di una portaerei navale.
– In Russia (ormai prossima alle presidenziali), anche Vladimir Putin annuncia una nuova corsa agli armamenti. In un articolo pubblicato sull’organo ufficiale del governo, Rossiskaia Gazeta, l[k]attuale premier ha scritto che le forze armate russe riceveranno nei prossimi dieci anni oltre 400 moderni missili balistici intercontinentali, 28 sistemi antimissili S-400, dieci sistemi di missili Iskander-M, piu’ di 50 navi da guerra, 28 sommergibili (di cui 8 nucleari), oltre 600 aerei, piu’ di mille elicotteri, 2.300 tank e un centinaio di satelliti militari. La modernizzazione delle forze armate -“per assicurare la sovranita’ della Russia, il rispetto da parte dei nostri partner e una pace duratura” [k] comportera’ una spesa di 773 miliardi di dollari nei prossimi dieci anni.
– A spingere l[k]acceleratore nella sua corsa agli armamenti e’ anche un altro dei paesi Bric: l[k]India. Con 126 aerei da combattimento dalla Francia, un sottomarino nucleare dalla Russia e la costruzione della sua prima portaerei, New Delhi (primo importatore d[k]armi al mondo) cerchera’ di contrastare lo strapotere di Pechino per il controllo lungo i confini himalayani e la crescente influenza nell[k]Oceano indiano. Nel tentativo di assicurarsi cio’, l[k]India e’ disposta a spendere decine di miliardi di dollari.
– l’italiana Finmeccanica (e’ ottava con 14,4 miliardi fra le grandi aziende produttrici di armamenti). Oltre che produrre armi l’Italia le acquista:il nostro paese sta infatti per acquistare 131 caccia bombardieri f-35 al prezzo di 15 miliardi di euro.
Solo il ciarlatano milionario Monti continua cinguettare che, facendo sputare sangue agli operai, l’Italia e’ fuori dalla crisi.
Operai la borghesia prepara la terza guerra mondiale
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