Francesco Ficiara’ operaio fiat cnh modena, licenziato il 28 ottobre 2012. Licenziamento intentato per “giusta causa” da fiat (art 18) viene reintegrato dal tribunale di modena con sentenza d’ urgenza il 20 gennaio 2012. Francesco viene tenuto fuori da fiat con una “lettera” del 21 gennaio 2012, dove lo si “esonara dal prestare attivita’ lavorativa”. La Fiat ovrebbe pagare le spettanze, i salari arretrati e correnti, ma ad oggi non ha ottemperato. la sentenza parla chiaro “NULLITA’ DEL LICENZIAMENTO” “REINTEGRA IMMEDIATA SUL POSTO DI LAVORO” “PAGAMENTO SALARI”. il licenziamento di Francesco e’ stata una vendetta, una rappresaglia, di fiat per tutte le lotte per la sicurezza sul posto di lavoro, per le lotte e gli scioperi contro i sabati comandati di straordinario, che francesco si e’ trovato a fare insieme ad una parte dei suoi colleghi. le contestazioni che avevano portato al licenziamento hanno svelato proprio che Francesco ha subito una gravissima repressione continuata negli anni sul posto di lavoro.
IL SILENZIO TOMBALE SULLA VICENDA
Eppure ad oggi nessun giornale, nessun mass-media grande o piccolo si e’ interessato di questa vicenda. Da mesi (se non da anni) c’e’ in atto una campagna tambureggiante per eliminare quest’ ultimo articolo rimasto nello statuto dei lavoratori gia’ fortemente rimaneggiato e aggirato a tutti i livelli, con i contratti precari di ogni tipo. Ora si dice, di voler limitare l’estesa “precarieta’” generale facendo “manutenzione” guardacaso su questo “deterrente” al licenziamento individuale che vale solo sui posti dai 15 dip. in su’. Che ipocrisia che vergognosa manovra. Infatti si parla di articolo 18, con 2 fronti formalmente contrapposti, il primo, dal governo, da confindustria, lo vorrebbero eliminare o meglio manometterlo perche’, dicono, “c’e’ troppa rigidita’ a favore dell’operaio”, “impedisce la crescita” (quale? l’art 18 c’e’ dal 1970). Questo primo fronte e’ costituito dal governo a la pressoche’ totalita’ dei partiti dal pd alla pdl passando per tutto il centro, a gran parte dei sindacati supini, mentre i rimanenti spendono parole altisonanti e barricadere. questo a livello nazionale e general-teorico, ma qui di fronte al caso concreto, ne la Fiom provinciale ne nessun altro attore politico, sindacale, ne’ mediatico informativo hanno speso la benche’ minima parola, sono stati semplicemente in silenzio, esattamente come vuole la Fiat. Poi si vorrebbe dire che e’ solo un problema di soldi, di indennita’? Quale? L’operaio avendo una sentenza in mano non sta’ percependo nulla, gli onorari legali disposti dal giudice condannando la fiat sono stai gia’ corrisposti all’avvocato. E questo e’ un altro fatto ben preciso, il paradosso.
Francesco continua ad andare spesso con volantini, prese di posizione,davanti ai cancelli della sua fabbrica, forse e’ il caso che anche altri soggetti si presentino, oltre ai generosi Compagni e ai pochi operai e compagni della fiat e della ferrari.
DOPO LA SENTENZA DI REINTEGRO (20 GENNAIO 2012)
MANOVRE DELLA FIAT
Intanto Fiat di soppiatto scrive una lettera all’avvocato di Francesco sostenendo che “vorrebbero pagare gli stipendi” pero’ accampando la scusa di aver rilasciato il tfr al lavoratore e che lo vuole “reintrotato” in azienda. Si da’ il caso che trattasi di qualche migliaia di euro che Francesco ha gia’ speso per sopravvivere in questi 5 mesi, inoltre richiesta totalmente provocatoria visto che Francesco era licenziato dunque e’ stato rilasciato il trattamento di fine rapporto, lo dice la parola (forse Fiat intende che con quei pochi soldi si pagano i salari arretrati?). Francesco vive in un appartamento di 43 mq dove paga una pigione di 580 euro, sono arrivare le bollette dell’inverno, solo di gas deve pagare 350 euro piu’ luce, acqua, condominio, telefono. Le iniziative sviluppate fino ad ora in solidarieta’ con l’operaio hanno fruttato qulche centinaia di euro che sono state spese per organizzare le stesse, con un piccolo surplus che serve per le iniziative future. Inoltre Francesco non ha ancora percepito l’indennita’ di disoccupazione (richiesta in dicembre) nessuna lettera dall’inps di diverso avviso gli e’ stato comunicato. Sul caso concreto di Ficiara’ Francesco si stanno scoprendo tanti colpevoli e pochi innocenti . Questi i fatti.
Francesco non e’ un operaio rassegnato, e con i pochi compagni, colleghi e solidali, continuera’ la sua battaglia per la piena reintegra. C’e’ l’esigenza di fare un salto di qualita’ nella lotta. Se si assume come centrale questa battaglia, centrale deve essere l’impegno profuso perche’ qui ci stiamo scontrando con fiat, le sue articolazioni istituzionali e non,i suoi organi di controllo palesi e occulti. Affinche’ L’operaio e gli operai non facciano un passo indietro per aumentare la solidarieta’ l’ dove la si definisce un arma di classe utile da usare, c’e’ il bisogno che cresca a tutti i livelli la mobilitazione, tra gli operai in primis, ma anche generale sul fatto. Infine la discesa nella piena indigenza dell’operaio, non e’ fattore secondario e naturlalmente non gioca a suo favore (nella lunga lotta di resistenza).
OPERAI CONTRO
SEZ. MODENA
20 FEBBRAIO 2012
Comments Closed