I democratici occidentali continuano ad assistere in un complice silenzio allo sterminio del popolo palestinese.
Lo stato d’Israele è il responsabile della strage e pagherà.
Nell’istituto di medicina legale di Abu Kabir (Tel Aviv) si è conclusa l’autopsia di Arafat Jaradat, il palestinese morto ieri nella prigione di Megiddo (Galilea).
‘E’ stato percosso dalla testa ai piedi’: è l’accusa lanciata dal padre, dopo aver visto il cadavere nell’Istituto di medicina legale di Tel Aviv
Sale la tensione dopo che ieri due giovani sono stati inoltre feriti dagli spari di coloni in Cisgiordania.
Il primo ministro palestinese Salam Fayyad si dice “scioccato” per la morte ieri di un prigioniero palestinese in Israele e chiede alle autorità israeliane di conoscere rapidamente le “vere ragioni” che hanno portato alla sua morte. “Il primo ministro afferma la necessità di comunicare tempestivamente le vere ragioni che hanno condotto al suo martirio”, afferma un comunicato dell’ufficio di Fayyad.
il ministro palestinese per gli affari dei prigionieri Issa Qaraqe accusa le autorità israeliane di essere responsabile della sua morte. Fayyad “ritiene che in ogni caso l’occupante (israeliano) non può essere esonerato da responsabilità, dato che la morte di Jaradat è avvenuta mentre era in stato di detenzione nelle carceri dell’occupante stesso all’interno di Israele”, sottolinea il comunicato rilasciato nella notte.
Gravi incidenti sono avvenuti a Hebron (Cisgiordania) e nei villaggi vicini in seguito alla morte ieri in una prigione israeliana di Arafat Jaradat, un palestinese originario di quella zona. Decine di dimostranti sono rimasti intossicati da gas lacrimogeni o contusi da proiettili rivestiti di gomma sparati dall’esercito israeliano per riportare l’ordine. Nelle carceri israeliane, sono saliti a 4500 i detenuti palestinesi in sciopero della fame per protesta
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