Sono i 75mila supplenti della scuola pubblica chiamati in massa a sostituire quelli di ruolo per mettere una pezza al colabrodo dell’insegnamento. E poi ripagati con un clamoroso schiaffo: lo stipendio zero. Alcuni non lo ricevono da tre mesi, molti non sanno neppure quando la prima busta paga del 2013 arriverà. I più stremati sono quei 25mila che hanno firmato un contratto annuale, altri hanno lavorato per molte meno ore, anche solo per un giorno. E tuttavia non hanno ricevuto un euro. Quasi diecimila non percepiscono lo stipendio da dicembre o addirittura da novembre. E non sono i soli. Perché sull’altare sacrificale dei tagli, oltre ai docenti precari, sale anche il personale Ata, segretari e bidelli. Il bubbone è esploso in un momento delicatissimo, alla chiusura della campagna elettorale che vede tutti i partiti a riempirsi la bocca di impegni e promesse.
Operai, aspettano da un anno il pagamento della cassa integrazione
Tra non molto i pensionati e i dipendenti statali riceveranno lo stesso trattamento
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