Gli aeroporti indiani sono stati avvertiti: l’ambasciatore italiano non deve lasciare il Paese. Sta prendendo contorni sempre più gravi la crisi tra Italia e India dopo il mancato rientro a New Delhi dei due marò, Massimiliano Latorre e Salvatore Girone, accusati di omicidio, per decisione del governo italiano.
Il ministero dell’Interno indiano – riferisce l’agenzia ufficiale Pti – ha inviato oggi una notifica a tutti gli scali del Paese avvertendoli della restrizione imposta dalla Corte Suprema all’ambasciatore d’Italia Daniele Mancini che non può lasciare il Paese fino al 19 marzo, giorno dell’udienza alla Corte. Una decisione presa ieri dalla stessa Alta Corte dopo aver ascoltato una relazione del Procuratore generale G.E. Vahanvati in cui si sosteneva che Mancini ha violato una dichiarazione giurata presso la Corte Suprema, con la quale si impegnava a far rientrare i due fucilieri dopo il permesso di 4 settimane, concesso in occasione delle elezioni italiane, che sarebbe dovuto scadere il 23 marzo. Ieri il diplomatico è stato convocato per la seconda volta in tre giorni dal ministero degli Esteri indiano dove gli è stata notificata la restrizione impostagli dalla Corte Suprema.
Il nazionalismo è un ottimo veicolo della guerra
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