Nella provincia di Pavia l’operaio propriamente detto affiancherà presto
il logo con il panda del WWF.
Altri 159 operai senza lavoro nel primo trimestre del 2013, stando ai
dati delle liste di mobilità stilate dal centro per l’impiego
provinciale. Questo è quindi un quadro solo parziale che non tiene conto
ad esempio dei disoccupati cronici.
Vai a spiegare agli interclassisti, lamentoni e caciaroni, che la nostra
è una specie a sè stante.
Bergamo perde quasi 2500 operai metalmeccanici (2494 per la precisione),
mentre in proporzione è Milano a segnare il passo, con 1 operaio su 3 a
spasso in più: +34% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente,
in tutto 862 licenziamenti.
Ne dà notizia “L’Eco di Bergamo” che elenca le altre situazioni: “La
provincia più colpita è quella di Milano, con 862 licenziamenti, il 34
per cento del totale. Seguono Bergamo (432, il 17% del totale), Brescia
(317, il 12% del totale), Monza e Brianza (234, il 9% del totale).
Questi i dati delle altre province: Como 38 licenziamenti, Cremona 28,
Lecco 117, Lodi 20, Mantova 124, Pavia 159, Sondrio 9, Varese 84. ”
Mirco Rota, segretario regionale FIOM, parla di “previsioni peggiori
dell’anno scorso”. Poi passa a tirare per la giacchetta il neopresidente
Maroni: “Adesso che in Regione Lombardia si è insediato il nuovo
Consiglio è assolutamente necessario che vengano presi provvedimenti a
sostegno dei settori in difficoltà, della crisi e dei lavoratori
coinvolti. Già dai prossimi giorni inizieranno gli incontri tra le forze
politiche e la Fiom durante i quali avanzeremo proposte precise per
affrontare la crisi. Ci aspettiamo risposte altrettanto precise e
responsabili” .
Se Maroni non è uno sprovveduto, e pare proprio non esserlo vista la
carriera, sa bene che da parte di Rota e della dirigenza FIOM non ha
proprio nulla da temere.
Al massimo farà come il suo immortale predecessore: li metterà tutti
all’ingrasso.
Propositivi e precisi saluti Operai da Pavia
Comments Closed