Lavoratori della Sogesa, ditta appaltatrice che presta servizio nella centrale Edipower, sono saliti su una torre del nastro trasportatore dello stabilimento di Brindisi, raggiungendo un’altezza di alcune decine di metri per protestare contro la decisione aziendale di collocare in cassa integrazione, a partire dal 3 marzo, tutti i 24 dipendenti. Ne dà notizia il sindacato provinciale Cobas. “Rimarremo qui – ha detto Giancarlo Leone, uno dei lavoratori salito sulla torre – finchè qualcuno non verrà a fornirci una spiegazione”.
L’azienda fa lavori di pulizia industriale nell’impianto termoelettrico; la protesta ha bloccato l’attività legata al nastro trasportatore. La lettera di Cig è giunta oggi ai lavoratori. “Mentre il personale Edipower – è detto nella nota del Cobas – viene mandato in giro per l’Italia, quello delle ditte appaltatrici viene licenziato. Dov’è andato a finire il famoso piano industriale che Edipower doveva presentare al Comune?”.
Gli operai “sono stati impegnati in lavori massacranti, con pericolo per la salute” e che “sono stati sempre pronti ad intervenire di giorno e di notte per rimuovere gli ostacoli alla produzione”. Sulla vicenda c’è anche una nota della Uil Trasporti. “Occorrono immediate risposte – è scritto – per assicurare la continuità lavorativa per i dipendenti della Sogesa che stanno attuando una drammatica protesta per difendere il posto di lavoro”.
E le intenzioni sono state spiegate in serata: “Non andremo via di qua, fino a quando qualcuno non verrà a darci delle risposte – spiega uno di loro, Giancarlo Leone – siamo disposti a rimanere a lungo”. “Uno di noi ha accusato un lieve malore – afferma ancora Leone – ha avuto un leggero capogiro. Ma non abbiamo nessuna intenzione di mollare. Qualche collega ci ha portato una bevanda calda, una brioche. Ma non si è visto nessuno delle istituzioni”.
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