Lo scorso 3 maggio era giunta la richiesta di concordato preventivo da parte della dirigenza Aziendale. La decisione aveva lasciato a bocca asciutta le lavoratrici, già da tempo costrette a ricevere lo stipendio a singhiozzo, e più propense ad accettare l’esercizio straordinario dell’azienda. In seguito alla richiesta di concordato era stata convocata un’assemblea straordinaria nei locali aziendali per decidere la continuazione della vertenza, da tenersi in data odierna.
Cosicchè stamattina, giunte dinanzi ai cancelli della fabbrica, le lavoratrici hanno trovato un cancello chiuso e il divieto di tenere l’assemblea nelle stanze della mensa aziendale, della quale avevano chiesto l’uso. Tre vigilantes a presidio dei cancelli controllavano da un’apposita lista i nomi dei dipendenti che volevano entrare a lavorare. E’ stato naturale a quel punto varcare in massa l’ingresso, tra urla e spintoni.
Alcune operaie sono rimaste fuori. Nello stabilimento è quindi iniziata – ed è tuttora in corso – un’assemblea permanente. Fuori dai cancelli é stato affisso uno striscione: “Barontini vattene”, riferito ad Andrea Barontini, l’imprenditore pratese proprietario della ditta.
Alcune ore dopo,le lavoratrici hanno accerchiato l’auto del titolare dell’azienda, Andrea Barontini, che stava arrivando allo stabilimento. Mentre le dipendenti chiedevano con forza spiegazioni, l’imprenditore, dentro la vettura, ha iniziato a riprenderle con il telefonino.
Una parte delle maestranze è ancora riunita dentro l’azienda in assemblea permanente; la proprietà non ha comunque concesso l’uso della mensa per la riunione e avrebbe voluto impedire anche che gli operai entrassero.
fonti: repubblica.it , gonews.com
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