Redazione di Operai Contro,
i servi dell’assassino Riva si dimettono dal Cda dell’ILVA.
Emilio e Adriano Riva, oltre che assassini, sono accusati di aver truffato lo Stato facendo sparire nei paradisi fiscali un miliardo e duecento milioni sottratti alla società. Il Gip di Taranto ha ordinato il maxisequestro di otto miliardi e cento milioni disposto dal come equivalente per la mancata effettuazione delle opere per il risanamento ambientale dello stabilimento di Taranto.
L’assassino Riva ha sempre pagato tutti i partiti, dal Pd di Bersani al Pdl di berlusconi, è sicuro dell’impunità.
Il presidente Bruno Ferrante, l’amministratore delegato Enrico Bondi e il consigliere Giuseppe De Iure hanno presentato le dimissioni che avranno effetto dal 5 giugno prossimo,
Il gioco dei servi di Riva è chiaro: se sequestrate i soldi a Riva noi minacciamo il licenziamento degli operai.
I sindacalisti invece di organizzare la lotta degli operai invocano la continuità produttiva:
Susanna Camusso:deve essere garantita la continuità di direzione degli stabilimenti e la continuità produttiva”. Parole condivise dalla Fim Cisl che parla di rischio di “sbando totale”, mentre la Uilm chiede al governo di “assumere direttamente la responsabilità della gestione dello stabilimento
Riva, l’assassino miliardario e truffatore, continua a godersi i frutti dei suoi crimini.
Mi chiedo se ci sarà mai un giudice che lo condannerà con i figli e i parenti all’ergastolo
Un operaio dell’ILVA
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