Redazione di OperaiContro,
avevo scritto due settimane fa un testo di contributo al dibattito
teorico, per la verità da aggiustare. Inutile riproporlo, perchè nel
frattempo è il dibattito stesso ad essere cambiato all’interno di questo
telematico.
Una sempre più pervicace presenza di grillini, organici e non, pare
volere pretendere asilo sulle pagine del nostro telematico. Il quale si
distingue per essere inclusivo, purchè con temi attinenti al dibattito
stesso.
Si legge di (operaie? ) disposte a lavorare “non due, ma quattro sabati
al mese” gratuitamente, attraverso gli straordinari imposti dalla ditta.
Ma anche di operai tesserati a qualche non definita organizzazione
confederale che solo ora sembrano scoprire la più apocalittica delle
prese in giro nei loro confronti.
Rivolgendomi alla redazione tutta, ed a tutte le persone a cui resta
caro ed impellente il dibattito su quale direzione NOI OPERAI dobbiamo
prendere, rivolgo la mia riflessione inerente al fatto se sia il caso di
insistere ancora, e di nuovo, sull’obiettivo di una organizzazione
solidamente di massa.
Un concetto, quello di massa, affrontato ampiamente nell’arco
dell’intero secolo scorso prima nella teoria e poi nella più cruda
pratica, con i risultati storici con i quali ad oggi dobbiamo confrontarci.
E se invece, con una riflessione più “esistenzialista”, per il bene e la
sopravvivenza dei più tenaci e convinti fosse il caso di dare ora una
sferzante accelerata alla nostra azione di operai indipendenti?
Una ampia risposta da parte di tutte e tutti voi sarebbe, amio umile
parere, ampiamente costruttiva.
Saluti Operai da Pavia,
m.
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