La brace era rimasta coperta nel pomeriggio, quando erano stati bruciati i materassi e due blocchi erano stati devastarti dalla quarantina di ospiti tunisini del Cie. Il fuoco, quello con le fiamme della rivolta collettiva, è divampato poi in tuta la sua potenza verso la mezzanotte ed e proseguito sino alle 4 del mattino.
http://video.gelocal.it/gazzettadimodena/locale/modena-cie-in-stato-d-assedio-per-la-rivolta/16068/16187
Danni per 70mila euro, come riferisce il Siulp, e nove le persone arrestate. Ecco i protagonisti della nottata al Cie, Centro identificazione ed espulsione in via La Marmora: una dozzina di tunisini sui tetti che tiravano le tegole contro gli agenti giù nel cortile, il cordone delle forze del’ordine, nell’ordine polizia, guardia di finanza, carabinieri, polizia municipale (nel retro per controllare che qualcuno “cadesse” dal muro e cercasse di scappare, i soldati dell’esercito, con una bella e potente camionetta, i vigili del fuoco che, come “bengala” umani, erano sulle autoscale per osservare e scorgere, dall’alto, se qualche altro manifestante fosse rimasto ai piani alti e si fosse strategicamente nascosto. Una settantina di divise, forze dell’ordine in turno e poi la marea di rinforzi sottratti ad altri impegni, trasferiti d’urgenza dalle note di piazza Roma a quelle delle tegole rotolanti del Cie. E non solo, polizia bloccata all’interno mentre, in linea ad’aria, proprio “dietro” al Cie si stava consumando un furto da circa 40mila euro.
Dunque la prima rivolta, come abbiamo raccontato ieri, era scattata al pomeriggio per protestare contro la scarsità di igiene negli ambienti. nel mirino i materassi, che sono stati bruciati nel cortile interno. Gravemente danneggiati due blocchi dei Cie: mobili e suppellettili fracassati, plexiglas spaccati.
Nel pomeriggio stesso vengono ordinati altri materassi e le prime consegne arrivano verso sera, poi arrivano i restanti. Ma, forse per motivi di magazzino o di consegna, non ci sono tutti quelli ordinati. È probabile questa la scintilla che fa riscoppiare la rivolta. Gli ospiti sono 38, in 13 vanno sul tetto e iniziano a scagliare le tegole. Come fanno a salire? Grazie ai buchi che fanno nei plexiglas, gli spazi diventano gradini. Il sindacato Siulp interviene duramente e chiede ufficialmente al prefetto e al questore la chiusura del Cie di Modena, «mal gestito, peggio organizzato ed oramai fatiscente».
Solidarietà con chi si ribella alla carcerazione preventiva. Oggi tocca ai migranti domani toccherà a chi si ribella allo sfruttamento e alla schiavitù del lavoro salariato. Gli sfruttati non chiederanno mai la grazia a RE GIORGIO 1° ma si organizzano per dare l’assalto al palazzo
“Prima di tutto vennero a prendere gli zingari
e fui contento, perché rubacchiavano.
Poi vennero a prendere gli ebrei
e stetti zitto, perché mi stavano antipatici.
Poi vennero a prendere gli omosessuali,
e fui sollevato, perché mi erano fastidiosi.
Poi vennero a prendere i comunisti,
e io non dissi niente, perché non ero comunista.
Un giorno vennero a prendere me,
e non c’era rimasto nessuno a protestare”
Bertolt Brecht