articolio di Alessandro dal Brasile sulle manifestazioni di luglio
Il gigante che si è reso nelle scorse settimane protagonista dello scenario brasiliano, ossia il movimento che ha trascinato nelle strade e piazze di tutto l’immenso paese milioni di persone, è entrato in una fase di minore intensità che ci consente e ci obbliga a un primo provvisorio bilancio e a un tentativo di coglierne caratteristiche e prospettive.
Compito ovviamente tutt’altro che facile, e al quale ci avviciniamo con la massima cautela, non certo esibendo soluzioni e certezze, ma sperando di offrire spunti di riflessione.
Prima di tutto, allora, ritorniamo alle origini di questa vastissima e capillare esplosione, che ha riempito di immenso stupore la classe dominante brasiliana e – forse ancor più – i suoi nuovi boiardi lulisti, convinti di intrallazzare al potere coperti dall’onda di un sostegno popolare che in realtà appartiene ormai al passato.
Compito ovviamente tutt’altro che facile, e al quale ci avviciniamo con la massima cautela, non certo esibendo soluzioni e certezze, ma sperando di offrire spunti di riflessione.
Prima di tutto, allora, ritorniamo alle origini di questa vastissima e capillare esplosione, che ha riempito di immenso stupore la classe dominante brasiliana e – forse ancor più – i suoi nuovi boiardi lulisti, convinti di intrallazzare al potere coperti dall’onda di un sostegno popolare che in realtà appartiene ormai al passato.
tre video sulle proteste contro la recente visita di Bergoglio.
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