Caro Operai Contro
Che l’Aler di Milano, padrone e gestore delle ex case popolari, fosse in mano ad una banda senza scrupoli, se n’è riavuta la conferma quando mesi fa, l’Aler faceva intervenire più volte la polizia per sgomberare i ragazzi del Lambretta.
Oggi a puntare il dito contro l’Aler, per operazioni ed una gestione più che sospetta, sono gli stessi addetti ai controlli del Comune di Milano.
L’assessore della giunta Carmela Rozza, chiede alla Regione di non fermarsi alle responsabilità politiche, ma di “guardare con attenzione dentro la gestione dell’Aler”. Perché dice che, guardando il bilancio “mi sono fatta l’idea che c’è una gestione opaca”.
E prosegue: “si vuole far ricadere le colpe del buco di bilancio sugli inquilini, mentre qui si tratta di ben altro”.
La Rozza chiede ai 3 commissari e alla Regione “di fare chiarezza sulle operazioni immobiliari dell’Aler, a cominciare da Garbagnate Milanese e Pieve Emanuele”.
A cosa alludono le dichiarazioni dell’assessore Rozza? Cosa sa di preciso?
Una cosa è innegabile: stavolta l’Aler non chiama la Polizia, eppure le accuse sono pesanti.
Aler ha usato il pugno di ferro contro i ragazzi del Lambretta, che avevano tolto dal degrado stabili abbandonati all’incuria, utilizzandoli per attività socio culturali che ben si amalgamavano col quartiere.
Aler si nasconde dietro i “morosi” arretrati nel pagamento degli affitti, per avere una copertura alla sua “gestione opaca”.
Saluti amici del Lambretta.
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