Egregio Direttore
Galli della Loggia dal “Corriere”, sprona “l’Italia moderata” da lui individuata “nell’area che vede insieme, la Destra, il Centro e il centrodestra”.
Un’area dice “in profonda crisi di rappresentanza politica”. Testé intitola il suo pezzo: “La solitudine dei moderati” (sic!) per poi continuare: “E’ una crisi che viene da lontano ecc. ecc.”.
Come mai se la crisi (dei cosidetti moderati), viene da lontano G. della Loggia solo ora si pone il problema?
L’angosciante interrogativo è: quale sarà la sorte del Pdl quando Berlusconi uscirà di scena?
E poi ancora: “Ma che sarà a questo punto, della vasta area elettorale che per un ventennio si è riconosciuta nel Pdl?”
G. della Loggia è angosciato su come potranno avere rappresentanza politica i camerati, i benestanti gli strati agiati di “destra” di “centro” e di “centrodestra”, gli stessi che oggi si identificano nel Pdl.
Per concludere cercando di rafforzare la sua tesi, G. della Loggia si scaglia senza citarli, contro l’astensionismo elettorale e gli elettori del M5S, ecco come giudica entrambi: “Per una tale metà del Paese, così pervasivamente, antropologicamente, antipolitica, il rischio è quello di identificarsi solo nella contrapposizione alla sinistra, ecc. ecc.”.
Per l’angosciato G. della Loggia, tutto ciò che non è Pdl e Pd sarebbe “antipolitica”.
Non bastasse “la solitudine dei moderati”, ci voleva anche l’antipolitica a turbare le notti di Galli della Loggia.
Saluti da un estimatore di Operai Contro
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