Redazione di Operai Contro,
la crisi in Europa avanza.
Almeno 120mila operai hanno partecipato oggi a Varsavia alla manifestazione indetta dai sindacati (Solidarnosc e gli altri) contro la politica di austerità e di dure riforme seguita dal governo liberal ed europeista del premier Donald Tusk
. “Questo non è che l’inizio, o il governo cede o lanceremo proteste e scioperi in tutto il paese”,
E’ stata una delle più grandi manifestazioni di protesta dopo la rivoluzione dell’89, forse la più grande.
“E’ l’ultimo avvertimento per Tusk, o cede o andiamo ad agitazioni sempre più vaste”, ha insistito Jan Guz, leader del sindacato Opzz.
E la folla ha risposto più volte gridando come slogan ritmato “sciopero generale, sciopero generale”.
La disoccupazione è salita al 13 per cento, dopo anni di crescita tra il 4 e il 5 per cento il prodotto interno lordo (pil) è cresciuto l’anno scorso solo dell’1,9 e quest’anno salirà al massimo dello 0,4. Su questo sfondo le dure riforme volute da Tusk in sintonia con Berlino, Bruxelles e la Bce accendono la collera popolare. La gente in piazza dice no all’elevamento dell’età pensionabile a 67 anni (anziché 65 per gli uomini e 60 per le donne), a riforme deregolatorie del mercato del lavoro, a severi cambiamenti sul fronte della previdenza.
Un lettore
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