Caro Direttore
a tenere la scena mediatica è il raddrizzamento in mare della nave Concordia, mentre il governo Letta, si arrovella per trovare le coperture economiche alle misure promesse:
– 1 miliardo a trimestre per non aumentare l’Iva.
– 2,4 miliardi per rimandare anche la seconda rata dell’Imu.
– 6,6 miliardi per le cosidette “missioni di pace”, la cassa integrazione, gli esodati, il taglio del cuneo fiscale.
In tutto fanno 10 miliardi che ovviamente Letta non vuole prendere dove ci sono, alle banche, ai padroni, ai ricchi e straricchi, ma sta pensando, cortine fumogene a parte, ad un mega salasso di 10 miliardi in due anni, a carico di operai, lavoratori meno abbienti, pensioni basse e al minimo, poveri cristi.
Misure che ci ridurrebbero letteralmente alla fame. Tanti ci sono già.
Prima affonda questo sistema sociale, e prima potremo farne un altro che non poggi sullo sfruttamento dell’uomo sull’uomo, con tutto ciò che ne deriva e ben conosciamo!
Spero che ciò rientri negli obbiettivi del Partito Operaio.
Saluti operai.
Peronsalmente, credo che il “partito degli operai” sia già etimologicamente indicativo di una radicale differenza biologica con ogni tipo di sviluppo capitalistico, comprese le paludose trappole del radicalismo progressista.
Lo stesso significato della parola rivoluzione indica non tanto l’eliminazione di ciò che è storicamente vecchio, ma l’instaurazione di qualcosa di radicalmente nuovo.
Se vogliamo stringere il campo alla sola Italia, allora il percorso diventa complesso, per la difficile realizzazione di un sistema libero dal lavoro salariato di un singolo Paese su una scala però ormai globale.
Per me se ne può discutere, attraverso un processo progressivo e contemporaneamente spedito. Qualcun altro può obiettare che una radicale rivolta sistemica può avvenire solo contemporaneamente, su scala globale.
Credo che questo telematico nasca anche per collegare il dibattito Operaio tra gli Operai. Fermo restando che qui il fine comune per chiunque deve essere uno soltanto: la liberazione degli Operai dalle catene del padrone e del suo strumento di tortura ed uccisione, il lavoro salariato. Almeno credo.
Continuiamo a rifletterci, insieme!
Saluti Operai da Pavia