Redazione di Operai Contro,
sono uno dei manifestanti di ieri a Roma.
Vi seguo da tempo e so bene che fino a quando gli operai non entreranno in campo, non otterremo molto.
Ma di fronte alla miseria cos’altro possiamo fare?
Mi sono accampato a Porta Pia e parteciperò all’assemblea
Ieri il corteo era arrabbiato,.Vogliamo andare via con risposte concrete. Siamo venuti a Roma per chiedere cose reali, non parole
Un accampato
L’Acampada a Porta Pia proseguirà almeno per buona parte della giornata: gli organizzatori del corteo di ieri contro l’austerity e per chiedere casa e reddito per tutti, hanno convocato un’assemblea sotto la statua del Bersagliere. Un incontro pubblico a cui è invitata “la città diRoma, anche quella che ieri non c’era”, che rappresenti un momento di “discussione e rilancio del percorso” iniziato con la manifestazione del 19 ottobre. “I numeri e la qualità della partecipazione alla giornata di mobilitazione mostrano che le strategie di panico non hanno funzionato. Il messaggio del terrore non ha tenuto la gente a casa”, si legge sul sito degli organizzatori. Ed ecco perché “l’acampada non è il punto di arrivo ma l’inizio della sollevazione: un contributo all’innesco di un processo sociale più generalizzato di partecipazione e riappropriazione”.
In piazza a Porta Pia, c’è chi suona i bonghi, chi improvvisa una partita di pallone in mezzo alla strada, chi mangia un panino e chi ancora dorme in tenda. Sono stati esposti striscioni, bandiere e manifesti: “Riprendiamoci la città”, recita uno di questi, mentre sul monumento al Bersagliere sventola una bandiera No Tav e un lenzuolo con su scritto “Stop sfratti, sgomberi, pignoramenti”. Tante le tende, molti leggono sui giornali gli articoli sulla manifestazione. Uno dei manifestanti,Paolo Teani (As.I.A Bergamo, movimento per la casa) spiega:
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