NATURA UMANA E LOTTA DI CLASSE

(per il dibattito) Uno dei motivi dei detrattori per una società egalitaria è l’incompatibilità di questa struttura sociale con la natura umana. Secondo questi opinionisti, una delle ragioni della definitiva vittoria del capitalismo sul comunismo, è dovuta: “alla maggiore compatibilità del primo con la natura umana: l’uomo tende ad essere spontaneamente egoista, individualista ed egocentrico, allora una società che si fonda sulla solidarietà e la collaborazione tra gli individui che la compongono non potrà mai essere creata, non potrebbe funzionare. È contro la natura umana, la storia l’ha dimostrato in modo definitivo, inutile sprecare energie in questo senso. Il […]
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(per il dibattito)

Uno dei motivi dei detrattori per una società egalitaria è l’incompatibilità di questa struttura sociale con la natura umana. Secondo questi opinionisti, una delle ragioni della definitiva vittoria del capitalismo sul comunismo, è dovuta: “alla maggiore compatibilità del primo con la natura umana: l’uomo tende ad essere spontaneamente egoista, individualista ed egocentrico, allora una società che si fonda sulla solidarietà e la collaborazione tra gli individui che la compongono non potrà mai essere creata, non potrebbe funzionare. È contro la natura umana, la storia l’ha dimostrato in modo definitivo, inutile sprecare energie in questo senso. Il capitalismo è l’unico sistema socioeconomico possibile perché ricalca il modo di essere della maggioranza delle persone, gli altruisti sono delle lodevoli eccezioni,non la regola. Allora il massimo che si può cercare di ottenere è il controllo di queste naturali tendenze della natura umana, per attenuare, e ridurre, la disparità delle società antropiche. Nulla di più, sarebbe utopistico”. Queste affermazioni ci sono state ripetute fino alla nausea, con tutte le declinazioni possibili. Ed è la convinzione più diffusa tra la gente. Da secoli, tutte le sovrastrutture sociali, da quelle religiose a quelle politiche, hanno ripetuto in modo ossessivo: “L’uomo è peccatore, tendenzialmente cattivo, cerca di sopraffare il suo simile, allora lo sfruttamento dell’uomo sull’uomo è assolutamente consequenziale alla sua natura”. Come stanno, però, effettivamente le cose? L’essere umano è così come si descrive, con poche eccezioni? Be se così fosse siamo un errore dell’ evoluzione e la nostra specie è destinata ad essere spazzata via dalla sua stessa azione devastate. Allora la natura si riprenderà il controllo del nostro Pianeta e potrà generare altri esseri viventi veramente superiori.

Non penso, però, che questo sia il pensiero di chi affolla questo telematico, me compreso, né il pensiero di chi pratica il materialismo storico, ma neanche di tanti studiosi della psicologia comportamentale, onesti e non conformi al pensiero dominante, che ritengono non determinante la genetica nel comportamento umano. Gli uomini nascono sostanzialmente uguali ma diventano diversi perché condizionati dall’ambiente in cui vivono, le famose sovrastrutture della cultura marxiana. Se così non fosse, se la natura umana fosse codificata, quale motivo avrebbero le classi dominanti di destinare immense risorse per condizionare l’opinione pubblica, attraverso la folta schiera di sfaccendati pseudo intellettuali, pagati profumatamente per plasmare le coscienze popolari? Se il carattere delle persone fosse sostanzialmente incline all’individualismo perché sostenere questi sforzi? E come può essere spiegato il diffuso malessere sociale, la diffusione di malattie psichiche e della depressione? In realtà, al soldo della borghesia, molti studiosi del comportamento umano hanno affinato le tecniche di condizionamento per favorire un modo di agire sostanzialmente individualista. Non dobbiamo sottovalutare i nostri nemici, bisogna capire che hanno avuto, e possiedono, un’infinità di mezzi a loro disposizione, sanno benissimo come forgiare le coscienze per creare l’uomo adattato a questo sistema socioeconomico. Se si piantano i piedi per terra, e si scende sullo stesso piano del popolo, si comprende l’ottimo lavoro, dal loro punto di vista, compiuto da chi ci domina. Le persone in grado di avere una visione collettiva dei problemi sono veramente poche, la stragrande maggioranza della gente è chiusa nel proprio guscio, interessata a tirare avanti, anche a gomitate pur di garantire il necessario per se e la propria famiglia, disinteressandosi di quello che gli accade attorno. È la realtà oggettiva delle cose. Neanche la disillusione politica può essere oggettivamente interpretata come una presa di coscienza, il più delle volte sfocia in un ancor più accentuato individualismo e disinteresse sociale.

Qualche lettore, a leggere queste argomentazioni potrebbe spazientirsi e pensare: “cosa hanno a che fare questi discorsi con il dibattito in corso”, invece il diffuso individualismo ci interessa eccome! Perché è difficile creare niente di buono se non si superano le barriere dell’egocentrismo. Sotto certi aspetti si è venuto a creare un circolo vizioso da cui è difficile uscire: questa società ha forgiato gli individui per essere funzionali al funzionamento del sistema socioeconomico, allora diventa difficile creare una coscienza di classe che permetta il superamento del capitalismo. Allora come se ne esce? Bisogna fare un lungo lavoro in cui sono superate le barriere individualiste e s’inizi ad avere una visione collettiva dei problemi. È il primo passo per ricreare una coscienza di classe. Ecco che allora tutte le forme di protesta, anche se non sono pienamente condivisibili, vanno sostenute, perché rappresentano un primo stadio di costruzione di un sentire collettivo, assolutamente necessario per contrapporsi alla cultura individualista dominante. Allora non ha senso, allo stato attuale, fare i puristi, come giustamente affermato dai molti lettori, bisogna agire per fare emergere la vera natura umana, quella che ci potrà permettere di creare una società più a sua misura. Non è facile, i mezzi a nostra disposizione sono sproporzionatamente inferiori, rispetto a quelli in mano a chi ci domina. Tra l’altro non permettono che le idee non conformi circolino nei mezzi di comunicazione di massa, la gente non deve essere disturbata dal suo vivere quotidiano. Abbiamo, però, il dovere di provarci prima che sia troppo tardi.

PIERO DEMARCO

 

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